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18enne arrestato per tende cavo in strada: dettagli sul caso

Michele Di Rosa esce dal carcere e va agli arresti domiciliari

Il giovane di 18 anni, Michele Di Rosa, fermato per aver teso un cavo di acciaio ad altezza uomo nella notte tra il 3 e il 4 gennaio scorsi in viale Toscana a Milano, è stato rilasciato dal carcere e posto agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dal gip di Monza, Andrea Giudici, che ha deciso di non convalidare il fermo per blocco stradale. Di Rosa si era costituito lo scorso 6 gennaio e durante l’interrogatorio di questa mattina si è dichiarato più volte “pentito”. Il suo legale, Gaetano Giamboi, ha dichiarato che “il suo primo pensiero è stato quello di riabbracciare i suoi genitori”.

Un gesto pericoloso e irresponsabile

Il gesto compiuto da Michele Di Rosa è stato definito pericoloso e irresponsabile. Il giovane ha teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in una delle strade più trafficate di Milano, mettendo a rischio la vita di molte persone. Il blocco stradale causato da questa azione ha creato disagi e rallentamenti nel traffico, causando notevoli problemi alla circolazione. Fortunatamente, non si sono verificati incidenti gravi a causa di questo atto, ma le conseguenze avrebbero potuto essere molto più gravi.

Il pentimento di Michele Di Rosa

Durante l’interrogatorio di questa mattina, Michele Di Rosa si è dichiarato più volte “pentito” del suo gesto. Secondo il suo legale, Gaetano Giamboi, il giovane ha subito realizzato l’errore commesso e ha deciso di costituirsi per assumersi la responsabilità delle sue azioni. Giamboi ha anche sottolineato che il primo pensiero di Di Rosa, una volta rilasciato, è stato quello di riabbracciare i suoi genitori. Nonostante il suo pentimento, il giovane dovrà affrontare le conseguenze legali del suo gesto, ora agli arresti domiciliari.

In conclusione, Michele Di Rosa è stato rilasciato dal carcere e posto agli arresti domiciliari dopo aver teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in una strada di Milano. Il giovane si è dichiarato “pentito” del suo gesto durante l’interrogatorio e ha deciso di costituirsi per assumersi la responsabilità delle sue azioni. Nonostante il suo pentimento, Di Rosa dovrà affrontare le conseguenze legali del suo gesto.

Redazione

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