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“19 azioni di Salutequità per garantire l’accesso efficace alle cure secondo i Lea”

Nuove proposte per garantire maggiore equità nel sistema sanitario italiano

Un report presentato oggi a Roma da Salutequità, realizzato grazie al contributo del Gruppo Servier in Italia, propone “19 azioni” per garantire maggiore equità nel Nuovo sistema di garanzia (Nsg) dei Livelli essenziali di assistenza. Queste azioni includono misure come il miglioramento dei programmi di screening organizzato, il recupero delle prestazioni mancate durante la pandemia e il rispetto delle norme del Piano nazionale di governo delle liste di attesa.

Misure per le liste di attesa e l’equità sociale

Il rapporto evidenzia la mancanza di indicatori adeguati per le liste di attesa nel Nsg. Attualmente, ci sono solo due indicatori, uno ‘core’ e uno ‘non core’, che non garantiscono il completo rispetto delle norme del Piano nazionale di governo delle liste di attesa. Inoltre, non c’è alcuna indicazione sul recupero delle prestazioni mancate durante la pandemia. Secondo gli esperti di Salutequità, il livello di rinuncia alle cure dovrebbe diventare un indicatore ‘core’ per misurare l’equità sociale e il ruolo delle Regioni nel ridurre le disparità di salute.

Mancanza di indicatori ‘core’ e nuove proposte

Il rapporto evidenzia anche la mancanza di indicatori ‘core’ per la prevenzione e gestione del rischio clinico, la sicurezza degli ospedali, il monitoraggio delle infezioni correlate all’assistenza e l’umanizzazione delle cure negli ospedali. Inoltre, non ci sono indicatori ‘core’ sull’aderenza alle terapie, sull’attuazione del Piano nazionale cronicità e sulla qualità dell’assistenza per le persone con malattie rare. Salutequità propone di introdurre nuovi indicatori ‘core’ per misurare l’assistenza territoriale, l’assistenza domiciliare integrata, il rispetto degli standard di personale e la telemedicina.

Raccomandazioni per evitare disuguaglianze

Per evitare disuguaglianze nel sistema sanitario, Salutequità raccomanda di aggiornare gli indicatori di monitoraggio in modo agile e flessibile, di includere componenti laici nel Comitato Lea e di pubblicare i punteggi Lea in modo più tempestivo. Inoltre, si suggerisce di implementare l’intervento di potenziamento dei Lea da parte delle Regioni, definire soglie sfidanti per ciascun indicatore e ammodernare il sottoinsieme ‘core’ del Nsg con nuovi indicatori.

Queste proposte mirano a garantire un sistema sanitario più equo e a ridurre le disparità di salute tra le diverse regioni e categorie di persone. Implementare queste azioni potrebbe contribuire a migliorare l’accesso alle cure e a garantire un’assistenza di qualità per tutti i cittadini italiani.

Redazione

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