Alla vigilia di un nuovo spettacolo da brivido, il Teatro Stabile del Giallo, storico protagonista dello spettacolo romano, è costretto a sospendere la propria stagione perché la burocrazia, ancora una volta, ha soffocato la cultura, facendo calare il sipario su un’attività iniziata nel 1974.
Le tristi vicissitudini che hanno accompagnato lo Stabile in questi anni hanno avuto inizio nel 2001, quando, in seguito a uno sfratto, l’allora Sindaco Veltroni decise di ospitare la Compagnia di artisti presso i locali, della Scuola Media De Filippo in via Al Sesto Miglio 78, di proprietà del Comune, con la promessa, da parte degli attori, che si sarebbero impegnati a ristrutturare gli ambienti, adeguandoli alle normative vigenti. Mentre gli artisti hanno faticosamente mantenuto quanto pattuito, coinvolgendo anche la Comunità nelle loro preziose attività culturali, il Dipartimento del Patrimonio che, secondo Ordinanza del Sindaco, avrebbe dovuto stipulare il contratto in seguito alla concessione comunale, non ha mai provveduto a svolgere le incombenze burocratiche.
Oltre al danno, la beffa è arrivata lo scorso anno, quando, in seguito allo scandalo affittopoli, gli artisti si sono visti recapitare una raccomandata da parte del Comune nella quale veniva richiesto il rilascio immediato dello spazio e il pagamento di 813.488,68 Euro di arretrati, distruggendo di fatto anni di attività svolti in totale buona fede da parte della Compagnia di attori. Gli artisti, dunque, si sono difesi e si sono rivolti al Municipio e al Comune che ha risposto che si sarebbe impegnato a risolvere la faccenda, non permettendo una simile ingiustizia, ma, ancora oggi, nulla è cambiato e Raffaele Castria, attore, regista e Direttore Artistico dello Stabile del Giallo, ha preso la difficile decisione di sospendere l’attività del Teatro, nel tentativo di scuotere le coscienze delle Istituzioni e dei cittadini stessi.
“Il Teatro Stabile Del Giallo ha temporaneamente interrotto la sua stagione un po’ per lo sfinimento della paradossale situazione in cui noi attori siamo stati messi per responsabilità non nostre, un po’ per risvegliare l’attenzione su quello che ci sta succedendo, sia dell’Amministrazione Comunale, sia degli Organi di Comunicazione,” ha spiegato Raffaele Castria. “Attendiamo, dunque, risposte dall’ Amministrazione che, prima ci ha spinti ad accettare l’assegnazione e la gestione di uno spazio allo scopo di farci rimanere come unica Compagnia professionale di produzione teatrale in un territorio grande come Milano, Cassia e Roma Nord, e poi, per ragioni che ancora oggi non conosciamo e non capiamo, non ha formalizzato con un contratto l’assegnazione stessa, nonostante le nostre richieste. Insisto sul concetto dell’Amministrazione, perché credo che gli impegni presi debbano essere mantenuti con correttezza a prescindere dai nomi o dai colori che di volta in volta rappresentino le istituzioni, così come avviene nella società civile. Attendiamo, quindi, con fiducia che tutto sia gestito con giustizia, correttezza e attenzione per noi cittadini”.
In seguito all’improvvisa sospensione delle attività stagionali, gli affezionati spettatori del Teatro Stabile del Giallo hanno dato vita a una petizione che si oppone alla chiusura e che si avvia a raggiungere le duemilacinquecento firme, in attesa che le Istituzioni si preoccupino di prendere provvedimenti.