I Negoziati tra Russia e Ucraina non Fermano le Bombe: La Situazione dei Bambini in Ucraina Peggiora di Minuto in Minuto
Nonostante i negoziati le bombe non si sono fermate neanche nella notte tra il 28 Febbraio e il 1 Marzo.
Una coda di mezzi russi di oltre 60 chilometri sta dirigendo verso la capitale, nel Sud Kherson è circondata dalle truppe di Putin.
Nella Notte Offensive su Kiev dopo il Pesante Attacco sui civili di ieri a Kharkiv
Pesante l’attacco di ieri su Kharkiv, dove sono state prese di mira zone residenziali e ci sono state vittime civili. Il negoziati rimangono comunque aperti, le delegazioni dovrebbero incontrarsi di nuovo, stavolta al confine tra Bielorussia e Polonia.
La situazione dei Bambini Coinvolti nel Conflitto è Tragica. L’uniceff chiede la Tregua in loro nome
“La situazione dei bambini coinvolti nel conflitto in Ucraina peggiora ogni minuto. Stiamo ricevendo notizie di ospedali, scuole, servizi idrici e igienico-sanitari e orfanotrofi colpiti. Armi esplosive in aree popolate e residuati bellici esplosivi sono pericoli reali e presenti per i bambini dell’Ucraina. Sono stati uccisi bambini. Sono stati feriti bambini. Sono stati profondamente traumatizzati bambini dalle violenze attorno a loro. Facciamo appello per una sospensione delle azioni militari in corso in Ucraina. Tale sospensione permetterebbe agli aiuti umanitari di raggiungere le persone rimaste isolate dopo cinque giorni di intensi attacchi aerei e feroci combattimenti a terra in tutta la nazione. Permetterebbe anche alle famiglie nelle aree più colpite di uscire per procurarsi cibo e acqua, cercare cure mediche, o per andarsene in cerca di sicurezza. Rinnoviamo il nostro appello a tutte le parti di proteggere i civili e le infrastrutture civili – e di rispettare tutti gli obblighi legali e morali per tenere i bambini fuori dalla linea del fuoco. Dobbiamo proteggere tutti i bambini in Ucraina. Adesso. Hanno bisogno di pace”
I bambini in foto vengono accuditi in un centro perinatale improvvisato situato nel seminterrato del complesso medico di Saltivka, un quartiere residenziale di Kharkiv, in Ucraina. I residenti della città, la seconda più grande dell’Ucraina e che ospita quasi 1,5 milioni di persone, si stanno riparando dall’escalation del conflitto. Il capo del dipartimento dei neonati prematuri descrive le condizioni: “Abbiamo un concentratore di ossigeno: i nostri bambini hanno bisogno di ossigeno. La luce è fornita da un dispositivo autocostruito, ma tutto è molto affidabile”.
I medici e gli infermieri sono stati in questo seminterrato per cinque giorni, con donne incinte, madri e neonati. L’escalation del conflitto in Ucraina rappresenta una minaccia immediata e crescente per la vita e il benessere dei 7,5 milioni di bambini del paese.
I combattimenti si stanno avvicinando alla popolazione civile. Centinaia di case sono state danneggiate o distrutte. I danni alle infrastrutture civili hanno lasciato centinaia di migliaia di persone senza acqua potabile, elettricità o acqua. Per ora la priorità è la sicurezza e il soddisfacimento dei bisogni urgenti. Ma conflitti armati di questa portata possono solo portare alla morte di bambini. Come tutti i conflitti, questo si trasformerà rapidamente in una crisi infantile.
Centinaia di migliaia di persone sono già fuggite dalle loro case, molte delle quali hanno attraversato i paesi vicini, sottolineando la natura regionale di questa crisi crescente. Le famiglie in movimento dentro e fuori l’Ucraina hanno bisogno di un sostegno urgente. Nonostante le crescenti sfide operative e di sicurezza in Ucraina, l’UNICEF continua a impegnarsi a rimanere sul campo. L’UNICEF ha 140 dipendenti che lavorano in cinque uffici su entrambi i lati della linea di contatto, tra cui Kramatorsk, Mariupol, Luhansk e Donetsk e ora Lviv.
L’UNICEF, lo dichiara in una nota stampa e aggiunge che stanno lavorando 24 ore su 24 per prepararsi a intensificare le operazioni quando l’allentamento dell’accesso e le limitazioni alla sicurezza consentiranno lo svolgimento di operazioni umanitarie nelle aree più colpite. Inoltre, la comunità umanitaria sta mobilitando rapidamente finanziamenti di emergenza per facilitare una risposta umanitaria efficace e su vasta scala in Ucraina e nei paesi limitrofi.
L’UNICEF chiede un cessate il fuoco immediato e ricorda a tutte le parti i loro obblighi internazionali di proteggere i bambini dai danni e garantire che gli attori umanitari possano raggiungere in modo rapido e sicuro i bambini bisognosi.
Il mondo dei social, da sempre simbolo delle nuove generazioni, si mobilita per isolare i media sulla disinformazione in merito all’offensiva in atto.
Il portavoce di YouTube su Twitter “stiamo bloccando i canali legati a RT e Sputnik
“A causa della guerra in Ucraina, stiamo bloccando i canali YouTube legati a RT e Sputnik in tutta Europa, con effetto immediato. I nostri sistemi impiegheranno qualche tempo per completare l’operazione. I nostri team continuano a monitorare la situazione costantemente per intervenire con rapidità”, lo dice un portavoce ufficiale di YouTube su Twitter. Nelle scorse ore anche Facebook e Twitter hanno annunciato un giro di vite sulla presenza nella sua piattaforma di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina.
Anche Facebook limita i media Statali Russi
Anche Facebook, dopo Twitter, ha annunciato un giro di vite sulla presenza nella sua piattaforma di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina. Meta (la società che controlla Fb, ma anche Instagram, Whatsapp e Messenger) ha spiegato che limiterà l’accesso a Russia Today (Rt) e Sputnik