In Ucraina i Bambini Costretti a Lasciare le Proprie Case sono più di 500.000
“A causa dell’intensificarsi del conflitto 500.000 bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case in soli 7 giorni. È una cosa senza precedenti in termini di portata e velocità. E se le violenze, le munizioni esplosive non si arresteranno, molti, molti di più lasceranno il paese in tempi molto brevi. E temiamo che molti altri saranno uccisi.
Dobbiamo ricordare anche coloro che non possono sfuggire ai bombardamenti che colpiscono l’Ucraina. Decine di migliaia di bambini sono in istituti per l’infanzia, molti vivono con disabilità.
Ci sono poi i bambini malati. Bambini feriti negli ospedali a Kiev. Ieri sono stato presso un ospedale pediatrico a Lviv. Neonati in terapia intensiva, bambini sotto flebo. La loro fuga è molto più complicata e pericolosa. Per fare solo un esempio – e ce ne sono centinaia – ho parlato con una madre, Valeria, e la sua prima bambina di due mesi, Emma. Sono sopravvissute ad attacchi massicci a Dnipro e poi hanno guidato per dieci ore fino alla relativa sicurezza di Lviv. Emma, di due mesi, aveva tossito sangue, quindi erano all’ospedale. Tra le lacrime Valeria mi ha detto: “mentalmente sto bene. Fisicamente no. Voglio che Emma abbia un futuro. Voglio sapere che avrà ancora entrambi i genitori, vivi”. Questo è ciò che le madri sono state ridotte a chiedere in Ucraina.
Mentre i combattimenti continuano, la scorsa note migliaia di bambini hanno vissuto un’altra terrificante e gelida notte nei bunker, le loro case sono sotto assedio. Altri milioni rischiano di rimanere intrappolati nelle violenze dato che i combattimenti si intensificano dentro e attorno i maggiori centri urbani del paese. Dei bambini sono stati uccisi. Sono stati feriti. Altri corrono il grave rischio di morire o di rimanere mutilati quando le armi e le munizioni esplosive vengono usate in aree popolate. Centinaia di case sono state danneggiate o distrutte, e ci sono arrivate notizie di scuole, istituti per l’infanzia e centri sanitari che hanno subito gravi danni. I bambini devono avere la pace.
In questo contesto, osserviamo uno sconcertante sfollamento della popolazione. I bisogni umanitari in tutto il paese si stanno moltiplicando di ora in ora. Centinaia di migliaia di persone sono senza acqua potabile a causa dei danni alle infrastrutture del sistema idrico e molti sono stati tagliati fuori dall’accesso ad altri servizi essenziali come l’assistenza sanitaria. Il paese è a corto di forniture mediche critiche e ha dovuto fermare le azioni urgenti per frenare un’epidemia di polio.
L’UNICEF ha attualmente il suo primo convoglio di camion in arrivo in Ucraina domani (sabato) mattina. Questo porterà aiuti medici d’emergenza, insieme a kit per l’acqua e i servizi igienico-sanitari; così come medicine, kit ostetrici e attrezzature chirurgiche. Il nostro sostegno è ampio – abbiamo fornito bombole di ossigeno a un ospedale di Kiev, e abbiamo tende sicure (‘blue dots’) in luoghi di confine con un set di supporto – anche se, finché il conflitto continua, la domanda continuerà a superare gli aiuti.
Vorrei anche parlare ai volontari ucraini e alle comunità locali, e naturalmente a quelli in Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Moldavia, che sono stati implacabili nel loro sostegno, forza e solidarietà. Qui in Ucraina, ho visto nonne fornire pasti caldi nella neve; sconosciuti che offrivano agli sfollati un letto per la notte; bambini che preparavano biscotti per coloro che aspettavano gli autobus; offerte per comprare medicine per coloro che erano malati e aspettavano in una stazione ferroviaria. Momenti costanti di grande umanità sono dappertutto”.
Nella foto in primo piano vediamo una famiglia a Przemysl, in Polonia, arrivare in un campo dove dovrà decidere di rimanere in temporaneamente o trasferirsi in un’altra città della Polonia.
L’escalation del conflitto in Ucraina rappresenta una minaccia immediata e crescente per la vita e il benessere dei 7,5 milioni di bambini del Paese.
I combattimenti si stanno avvicinando alla popolazione civile. Centinaia di case sono state danneggiate o distrutte. I danni alle infrastrutture civili hanno lasciato centinaia di migliaia di persone senza acqua potabile, elettricità o acqua. Per ora la priorità è la sicurezza e il soddisfacimento dei bisogni urgenti. Ma conflitti armati di questa portata possono solo portare alla morte di bambini. Come tutti i conflitti, questo si trasformerà rapidamente in una crisi infantile. Centinaia di migliaia di persone sono già fuggite dalle loro case, molte delle quali hanno attraversato i paesi vicini, sottolineando la natura regionale di questa crisi crescente. Le famiglie in movimento dentro e fuori l’Ucraina hanno bisogno di un sostegno urgente. Nonostante le crescenti sfide operative e di sicurezza in Ucraina, l’UNICEF continua a impegnarsi a rimanere sul campo. L’UNICEF ha 140 dipendenti che lavorano in cinque uffici su entrambi i lati della linea di contatto, tra cui Kramatorsk, Mariupol, Luhansk e Donetsk e ora Lviv. L’UNICEF sta lavorando 24 ore su 24 per prepararsi a intensificare le operazioni quando l’allentamento dell’accesso e le limitazioni alla sicurezza consentiranno lo svolgimento di operazioni umanitarie nelle aree più colpite. Inoltre, la comunità umanitaria sta mobilitando rapidamente finanziamenti di emergenza per facilitare una risposta umanitaria efficace e su vasta scala in Ucraina e nei paesi limitrofi. L’UNICEF chiede un cessate il fuoco immediato e ricorda a tutte le parti i loro obblighi internazionali di proteggere i bambini dai danni e garantire che gli attori umanitari possano raggiungere in modo rapido e sicuro i bambini bisognosi.