Roma, 12 giugno 2025 – Dal 6 al 16 giugno la Parrocchia di Sant’Ippolito Martire, nel cuore del quartiere Nomentano, ha accolto 27 giovani capi scout provenienti dalla Palestina. Questo progetto nasce dal gemellaggio consolidato con la parrocchia di Zababdeh, in Cisgiordania, e si inserisce in un percorso di scambio umano e spirituale tra il gruppo AGESCI Roma 62 e i loro pari palestinesi.
Un’iniziativa di speranza nel solco dell’insegnamento di Papa Leone XIV
“In un tempo segnato da tensioni e divisioni,” dichiara Don Manlio Asta, parroco di Sant’Ippolito, “questo progetto rappresenta un segno concreto di fraternità cristiana, in piena sintonia con l’appello di Papa Leone XIV a costruire ponti tra popoli e culture. Le recenti linee guida AGESCI invitano a ‘tenere per mano la pace’ e a ‘custodire il bene anche nelle ombre della storia’.”
Un ricco programma di incontri per promuovere la pace
Nel corso della loro permanenza, i giovani scout palestinesi hanno partecipato a un incontro presso la sede dell’Atletico San Lorenzo, dove hanno condiviso le loro esperienze sul conflitto israelo-palestinese, promuovendo un confronto autentico con i parrocchiani e i volontari. In un evento pubblico intitolato “Camminare sulla via della pace”, organizzato in collaborazione con Libera-Presidio Roberto Antiochia e patrocinato dal II Municipio, cittadinanza, enti del terzo settore e associazioni di volontariato hanno riflettuto insieme sui valori della giustizia sociale, della cooperazione internazionale e della cittadinanza attiva.
La veglia di preghiera per la pace, promossa da Pax Christi Roma nella chiesa parrocchiale, ha unito cristiani di diverse confessioni in un momento di raccoglimento e preghiera condivisa. La celebrazione eucaristica conclusiva, animata da canti multietnici, ha suggellato l’impegno comune per un futuro fondato sul rispetto reciproco e sulla solidarietà.
Testimonianza di fratellanza e comunione
“Ancora una volta,” conclude Don Manlio Asta, “la Parrocchia di Sant’Ippolito Martire testimonia il suo impegno per la pace in Medio Oriente con segni tangibili di fraternità. Ringrazio di cuore tutte le famiglie che hanno offerto il loro supporto e il magnifico gruppo degli Scout, esempio vivo di fratellanza e comunanza.”