Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La rivolta di San Basilio segna un capitolo cruciale nella storia della lotta per il diritto alla casa in Italia. A cinquant’anni dall’evento, la memoria di quei giorni tumultuosi viene rievocata attraverso iniziative e commemorazioni, che richiamano l’attenzione sui temi della precarietà abitativa e dell’ingiustizia sociale che ancora persistono nelle periferie. Questo articolo esplora i dettagli di una delle battaglie più significative della storia recente di Roma, analizzando le cause, gli eventi e le celebrazioni di questo anniversario.
la rivolta di san basilio: un contesto storico
origini del conflitto
Dal 5 al 9 settembre del 1974, il quartiere popolare di San Basilio fu teatro di scontri che avrebbero segnato profondamente la comunità. La tensione scaturì dalla decisione dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari di assegnare gli alloggi prioritariamente a famiglie di Villa Gordiani e Tiburtino III, aree soggette a demolizioni. Questo provvedimento fu percepito come un’ingiustizia dagli abitanti di San Basilio, già provati da anni di attesa e dalla precarietà abitativa.
Le mobilitazioni avevano segnato il periodo precedente all’arrivo della polizia. Diverse riunioni tra gli abitanti e i rappresentanti dell’IACP avevano alimentato nei cittadini la speranza di una soluzione dignitosa. Tuttavia, la situazione cambiò drasticamente quando, dopo l’estate del 1974, la polizia fu inviata a sgomberare le case occupate da famiglie in attesa di una riassegnazione. Le strade di San Basilio diventarono il palcoscenico di una drammatica lotta per il diritto di ogni individuo a un’abitazione.
l’escalation della violenza
Con l’arrivo delle forze dell’ordine, il clima nel quartiere si fece teso. L’8 settembre 1974 rappresentò il culmine di un’escalation di violenza in cui gli scontri di piazza assunsero forme sempre più aggressive. I cittadini, accorsi in difesa delle loro abitazioni, si trovarono a fronteggiare una polizia in tenuta antisommossa. Il lancio di lacrimogeni e i primi atti di violenza furono seguiti da un tragico epilogo che vide protagonista Fabrizio Ceruso.
l’omicidio di fabrizio ceruso
gli eventi tragici dell’8 settembre
Fabrizio Ceruso, un giovane militante di Lotta Continua, si unì alle proteste con la speranza di vedere realizzato il sogno di avere un’abitazione dignitosa. Il dramma si compì quando, durante gli scontri, la polizia aprì il fuoco. Un proiettile colpì Fabrizio al petto e, nonostante i tentativi di soccorso, il giovane morì prima di raggiungere l’ospedale. La sua morte segnò un doloroso punto di non ritorno in quella che fu una rivolta per la giustizia abitativa, scatenando ulteriore rabbia e frustrazione tra gli occupanti.
reazioni e conseguenze immediate
L’omicidio di Ceruso accese la fiammata della protesta. La risposta da parte della comunità di San Basilio fu immediata e furiosa, trasformando un conflitto localizzato in una rivolta di maggiore portata. Le forze dell’ordine, colpite dall’onda di indignazione, furono costrette a ritirarsi su ordine del ministero dell’Interno. Le successive giornate di scontri resero evidente il numero crescente di feriti tra le forze dell’ordine, ma anche tra i cittadini oppressi, rafforzando il messaggio in favore della lotta per il diritto alla casa.
la ritirata dello stato e l’eredità della rivolta
un cambiamento nelle politiche abitative
Dopo gli eventi di San Basilio, la Regione Lazio decise di riconoscere gli occupanti come assegnatari ufficiali delle abitazioni, segnando una piccola vittoria per gli abitanti del quartiere. Tuttavia, le tensioni sociali rimasero un tema attuale, gettando un’ombra su altri problemi non risolti nelle periferie romane. Questo episodio non solo evidenziò le disparità sociali esistenti ma ha anche aperto dibattiti sulle politiche abitative in Italia.
l’eredità della rivolta a cinquant’anni di distanza
Cinquant’anni dopo, il ricordo della rivolta di San Basilio è affiancato da vari eventi commemorativi. Durante l’ultimo weekend, tra San Basilio e Pietralata, i cittadini hanno organizzato incontri, cortei ed esposizioni per non dimenticare il sacrificio di Fabrizio Ceruso e per richiamare l’attenzione sulle problematiche abitative ancora attuali. Sebbene gli anni siano trascorsi, la lotta per il diritto alla casa continua a essere una questione cruciale, presente nel tessuto sociale di Roma e in molte altre città d’Italia.
Alla luce di questi eventi, il ricordo di quei giorni di settembre 1974 funge da monito e spinta per proseguire nella ricerca di soluzioni abitativa dignitose e giuste per tutti. La memoria della rivolta di San Basilio permane, non solo come un’incresciosa pagina di storia, ma come un invito alla riflessione e all’azione.