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A Santorini registrate 14mila scosse sismiche da gennaio, il premier invia aiuti per la popolazione colpita

Il 16 febbraio 2025, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha comunicato un pacchetto di misure economiche destinate a supportare le aziende e i lavoratori di Santorini e delle isole circostanti, gravemente colpite da un’intensa attività sismica. Tra il 26 gennaio e il 9 febbraio, la regione ha registrato oltre 14.000 scosse, un evento senza precedenti dal 1964 che ha sollevato preoccupazioni tra gli esperti di sismologia.

Misure di sostegno economico

In un post sui social media, Mitsotakis ha sottolineato l’impatto devastante che questo fenomeno naturale ha avuto sull’economia locale, affermando che “la portata del fenomeno sta causando danni finanziari ai lavoratori e alle imprese”. Per affrontare questa crisi, il governo ha deciso di implementare misure speciali per sostenere le attività commerciali e i dipendenti. Le aziende del settore privato nelle aree colpite avranno la possibilità di sospendere i contratti di lavoro dei propri dipendenti dal 1° febbraio al 3 marzo 2025.

Durante questo periodo di sospensione, i lavoratori interessati riceveranno un indennizzo speciale di 534 euro, equivalente a un mese di stipendio. Il primo ministro ha chiarito che, al termine della sospensione, le aziende saranno obbligate a mantenere il medesimo numero di dipendenti per un periodo di tempo equivalente, garantendo così una certa stabilità occupazionale.

Chiusura delle scuole e situazione dei residenti

In aggiunta alle misure per il settore privato, Mitsotakis ha annunciato che le scuole di Thira, il capoluogo di Santorini, così come quelle di Ios, Anafi e Amorgos, rimarranno chiuse fino al 21 febbraio 2025. Questa decisione è stata presa per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico, in un contesto di incertezze legate alla sicurezza sismica.

La situazione ha portato alla fuga della maggior parte dei circa 16.000 residenti e lavoratori stagionali di Santorini, che hanno scelto di lasciare l’isola per cercare maggiore sicurezza altrove. La chiusura delle scuole e la sospensione dei contratti di lavoro rappresentano un duro colpo per la comunità locale, già provata da un periodo di crisi. Le autorità locali e nazionali stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione, con l’obiettivo di garantire un ritorno alla normalità il prima possibile.

Giordana Bellante

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