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Al Palazzo Reale di Milano si inaugura una vasta esposizione dedicata a Felice Casorati

Il Comune di Milano, in collaborazione con Marsilio Arte, presenta una retrospettiva di grande rilevanza dedicata a Felice Casorati, uno dei più importanti artisti italiani del XX secolo. La mostra, che si terrà a Palazzo Reale dal 15 febbraio al 29 giugno 2025, segna il ritorno dell’artista a Milano dopo 35 anni dall’ultima esposizione a lui dedicata nel 1990. Curata da Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, esperti riconosciuti dell’opera di Casorati, questa esposizione è promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta in collaborazione con l’Archivio Casorati.

Un legame storico con Milano

La mostra non si limita a esporre opere, ma esplora anche il profondo legame tra Felice Casorati e la città di Milano. Milano, infatti, è stata la prima città italiana a sviluppare un moderno sistema e mercato dell’arte, e Casorati ha riconosciuto l’importanza delle rassegne artistiche degli anni Venti come un’opportunità per confrontarsi con le più recenti ricerche artistiche. Il catalogo della mostra, edito da Marsilio Arte, approfondisce questo legame, evidenziando come Milano abbia influenzato e accompagnato la carriera dell’artista.

La retrospettiva, intitolata “Casorati a Palazzo Reale”, offre una visione completa del lavoro dell’artista, articolandosi in 14 sale che ripercorrono le diverse fasi della sua produzione, dagli inizi nel primo Novecento fino agli anni Cinquanta. Con oltre cento opere in mostra, tra cui dipinti, sculture e opere grafiche, l’esposizione offre un’ampia panoramica della sua carriera, selezionando opere di grande rilevanza e qualità, molte delle quali provengono da prestigiose collezioni pubbliche e private.

Un viaggio nell’universo poetico di Casorati

I curatori hanno progettato la retrospettiva per immergere i visitatori nell’universo poetico di Felice Casorati, invitandoli a esplorare i suoi ambienti, come il suo studio, che rappresenta il fulcro della sua poetica. Le opere esposte, caratterizzate da figure pensose e malinconiche, riflettono una profonda filosofia esistenziale e un’umanità partecipe. Le sale di Palazzo Reale, con la loro atmosfera solenne, offrono il contesto ideale per ricreare la dimensione silenziosa e contemplativa che pervade l’arte di Casorati.

La narrazione della mostra segue un percorso cronologico, evidenziando le fonti di ispirazione e gli stili che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’artista. Dalla fase realista iniziale, passando per il simbolismo e il neoclassicismo, fino al realismo magico e alle influenze espressioniste, il percorso espositivo documenta l’ampiezza e la varietà della sua produzione.

Capolavori e collaborazioni

La mostra include alcuni dei capolavori più significativi di Felice Casorati, come il celebre “Ritratto della sorella Elvira” del 1907 e “Le ereditiere” del 1910. Un focus particolare è dedicato agli anni trascorsi a Verona, dove l’artista ha iniziato la sua stagione simbolista, influenzato dal confronto con la vicina Venezia. Qui, Casorati ha avuto l’opportunità di allestire la sua prima mostra personale e di entrare in contatto con altri artisti dell’epoca.

Un momento cruciale della sua carriera è rappresentato dal trasferimento a Torino nel 1919, dove Casorati ha vissuto e lavorato fino alla fine della sua vita. In questa sezione della mostra, per la prima volta dal 1964, vengono esposti tre importanti dipinti che evocano una dimensione spaziale inquietante e solitaria. Inoltre, il ciclo delle “Grandi tempere” testimonia l’evoluzione del suo stile dopo il trasferimento.

Un’antologica di grande rilievo

La retrospettiva culmina con una selezione di opere degli anni Venti e Trenta, tra cui “La donna e l’armatura” del 1921 e “Silvana Cenni” del 1922, che riflettono l’influenza della misura classica e delle pale d’altare di Piero della Francesca. Durante questo periodo, Casorati collabora con il collezionista Riccardo Gualino, realizzando ritratti di famiglia e progettando un teatro privato a Torino.

La mostra offre anche l’opportunità di ammirare opere storiche come “Annunciazione” del 1927, che torna visibile al pubblico dopo anni di assenza. Questo dipinto, caratterizzato da una scena intima e rarefatta, rappresenta un momento cruciale nel percorso artistico di Casorati.

Infine, la retrospettiva si conclude con una selezione di nature morte e opere che esplorano il tema della musica, evidenziando l’attività di Casorati come scenografo per importanti teatri italiani. L’evento è accompagnato da un catalogo edito da Marsilio Arte, arricchito dai saggi dei curatori, e rappresenta un’importante occasione per riscoprire l’opera di un artista poliedrico e di grande spessore.

Luisa Pizzardi

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