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Ancona ricorda Clara Sereno: pietra d’inciampo per la vittima di Eichmann

Ancona: Una Pietra d’inciampo per Clara Sereno, vittima dell’Olocausto

In occasione del Giorno della Memoria, ad Ancona è stata scoperta una Pietra d’inciampo in onore di Clara Sereno, una donna nata nella città nel 1911. Clara fu arrestata a Roma il 16 ottobre 1943 durante il rastrellamento del ghetto ebraico, deportata e poi assassinata. L’installazione, realizzata dall’artista Gunther Demnig, si trova in corso Cavour, dove la famiglia Sereno viveva prima di trasferirsi a Roma.

Secondo Dario Biocca, docente di Storia Contemporanea all’Università di Perugia, il nome di Clara fu menzionato nel processo di Gerusalemme contro Adolf Eichmann, il responsabile dell’Olocausto. Biocca ha spiegato che Eichmann pianificò l’organizzazione dei campi di sterminio, i trasferimenti delle vittime e la loro eliminazione. Il processo si svolse nel 1961 e si concluse con la condanna a morte di Eichmann per crimini contro l’umanità, crimini contro il popolo ebraico e crimini di guerra.

Durante il processo, il pubblico ministero Gabriel Bach chiese a Eichmann perché avessero arrestato Clara Sereno. Sorprendentemente, Eichmann si ricordava di lei e rispose che avevano bisogno di alcune informazioni, ma non sapevano nulla di lei. Non ci sono tracce del suo arrivo in nessuno dei campi di sterminio. La sua sorte rimane sconosciuta.

La famiglia Sereno era divisa: un fratello di Clara era iscritto al Partito Nazionale Fascista, mentre altri due erano emigrati negli Stati Uniti e avevano lavorato per i servizi di informazione statunitensi. Secondo Biocca, questa potrebbe essere la ragione per cui Eichmann si ricordava di Clara. Il docente ha citato il massacro degli ebrei a Babi Yar in Ucraina nel 1941 e il recente omicidio di Shani Louk, una ragazza rapita da Hamas il 7 ottobre. Biocca ha sottolineato che nonostante due generazioni di pace, l’antisemitismo non è scomparso.

Oggi ad Ancona sono state inaugurate quattro Pietre d’inciampo: due per deportati ebrei, una per un antifascista e una per un Imi (Internato militare italiano). Queste nuove installazioni portano a 27 il numero totale di Pietre d’inciampo nella città.

Redazione

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