Antitrust multa Chiara Ferragni per il pandoro, Selvaggia Lucarelli all’attacco: una controversia sul marketing influencer

Selvaggia Lucarelli commenta la maximulta comminata a Chiara Ferragni e Balocco

La giornalista Selvaggia Lucarelli ha espresso il suo parere sulla multa inflitta dall’Antitrust a Chiara Ferragni e Balocco, attraverso un post pubblicato su Instagram. In questo post, Lucarelli critica l’utilizzo improprio della parola “beneficenza” da parte di Ferragni, sottolineando che la ricchezza non sembra mai essere sufficiente per lei. Lucarelli scrive: “Insomma, sei ricca, ma evidentemente la ricchezza non ti basta mai. Devi arricchirti pure usando a sproposito la parola beneficenza destinata alla cura di bambini malati“.

L’operazione Balocco e la differenza tra beneficenza e operazione commerciale

Lucarelli è stata la prima a sollevare l’argomento dell’operazione Balocco sulle pagine de “Il Domani” e nel podcast “il Sottosopra”. Secondo la giornalista, questa operazione mette in luce la differenza tra la beneficenza e un’operazione commerciale mascherata da beneficenza. Lucarelli sottolinea che questa operazione è particolarmente odiosa perché utilizza la questione dei bambini malati e degli ospedali che li curano. Lucarelli afferma: “Spiega bene la differenza tra beneficenza e operazione commerciale mascherata da beneficenza, operazione particolarmente odiosa perché utilizzava una questione come i bambini malati e gli ospedali che li curano“.

Il futuro delle operazioni benefiche e l’approccio delle aziende

Dopo la multa inflitta, Lucarelli osserva che la vita di Ferragni non cambierà molto. Tuttavia, la giornalista ritiene che ci potrebbe essere un cambiamento nell’approccio delle aziende verso i personaggi coinvolti in operazioni benefiche. Lucarelli afferma che la beneficenza è una questione seria e che non risparmierà nessuno nella sua battaglia per difenderla. Lucarelli conclude il suo post affermando: “La beneficenza è una cosa seria. E come sapete per me questa battaglia è sacra e non risparmio niente e nessuno, da Ferragni all’ultima delle collette di parrocchia“.