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Aperto fascicolo per rogo doloso a Malagrotta: impianto danneggiato sotto sequestro

Aperto fascicolo per incendio doloso all’impianto di Malagrotta

La procura di Roma ha avviato un’indagine per incendio doloso in relazione al devastante rogo che ha colpito l’impianto di Malagrotta per lo smaltimento dei rifiuti. I pubblici ministeri, guidati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, hanno già disposto il sequestro delle telecamere di sorveglianza e stanno conducendo ulteriori accertamenti per determinare le cause dell’incendio.

Sequestrato l’impianto TMB1

La polizia ha posto i sigilli all’impianto TMB1 di Malagrotta per lo smaltimento dei rifiuti, che è stato completamente distrutto dall’incendio. Questo è un duro colpo per l’unico impianto sopravvissuto dopo il rogo che ha colpito il TMB2 di Malagrotta nel giugno 2022.

Cerroni chiede risposte sul rogo di Malagrotta

L’ex “ras dei rifiuti”, Manlio Cerroni, ha scritto una lettera aperta in cui esprime preoccupazione per l’incendio che ha colpito l’impianto di Malagrotta alla vigilia di Natale. Cerroni sottolinea che questo è il secondo rogo che colpisce l’impianto in soli 18 mesi e chiede che vengano fornite risposte chiare e che vengano individuate le responsabilità di questo grave episodio.

Cerroni fa notare che l’impianto di Malagrotta è stato posto sotto l’amministrazione di un giudice dal luglio 2018, e che tutte le decisioni tecniche e gestionali spettano a quest’ultimo. Tuttavia, Cerroni critica l’amministratore giudiziario per aver licenziato il personale competente che aveva esperienza nell’impianto di Malagrotta. Secondo Cerroni, questa mancanza di competenze ha reso l’azienda priva delle conoscenze necessarie per gestire un complesso industriale come la Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta.

Cerroni solleva anche dubbi sul numero di operatori presenti nell’impianto al momento dell’incendio e sulla disponibilità dell’automezzo antincendio Astra, che è stato fondamentale per domare incendi precedenti. Secondo Cerroni, sembra che nell’impianto non ci fosse nessuno a partire dalle 13 del 24 dicembre, nemmeno un minimo presidio per intervenire tempestivamente in caso di incendio. Cerroni chiede che l’amministratore giudiziario risponda a queste domande e spieghi perché una persona inesperta è stata messa a gestire un’operazione così complessa.

L’indagine sulla causa dell’incendio è ancora in corso e si spera che possa fornire risposte chiare e individuare eventuali responsabilità. Nel frattempo, è importante che vengano prese misure per garantire la sicurezza degli impianti di smaltimento dei rifiuti e per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

Redazione

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