Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Un gravissimo atto di vandalismo ha colpito il museo ebraico di Cagliari nella giornata dedicata alla Cultura Ebraica in Europa. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni all’interno della comunità ebraica locale e ha attratto l’attenzione delle autorità competenti. L’associazione Chenabura sardos Pro Israele, che funge da punto di incontro per la comunità e per gli ebrei provenienti da altre città, si è trovata al centro di un episodio di antisemitismo che ha scosso il quartiere Castello, nella capitale sarda.
Vandalismo e atti intimidatori al museo ebraico
La mattina del 10 settembre, il presidente dell’associazione Chenabura, Mario Carboni, ha scoperto sui cancelli del museo una scritta in sardo che recitava “A fora is sionistas” . Accanto a questa inquietante frase, è stata inoltre spruzzata vernice rossa sul cancello di ingresso e sul portoncino in vetro del museo. L’episodio ha avuto luogo in un momento particolarmente delicato, coincidente con la celebrazione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, teatro di eventi come proiezioni, visite guidate e conferenze.
Il museo ebraico custodisce un ricco patrimonio culturale, inclusi testi antichi, candelabri e oggetti che narrano secoli di storia. Mentre il luogo si prepara ad accogliere visitatori e partecipanti agli eventi della giornata, il vandalismo solleva un velo di inquietudine sulla sicurezza della comunità. Il museo, non solo punto di ritrovo ma anche spazio di preghiera, viene colpito in un momento in cui la cultura e la memoria storica dovrebbero essere celebrate.
L’antisemitismo e l’impatto sulla comunità locale
Mario Carboni ha definito l’atto di vandalismo come “un atto di antisemitismo palese”, sottolineando come simili episodi non debbano essere sottovalutati. “Questa è una forma di terrorismo psicologico,” ha affermato. Carboni ha espresso la propria preoccupazione per possibili future escalation degli atti di violenza, insistendo sul fatto che la comunità non deve tollerare simili atti di intimidazione.
Le autorità locali sono state informate e le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine, analizzando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per cercare di rintracciare i responsabili. Nel contesto di questo attacco, è da sottolineare che l’associazione ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà da parte degli abitanti del quartiere, pronti a sostenere la comunità ebraica in questo momento difficile.
Iniziative culturali nonostante le intimidazioni
Nonostante l’accaduto, l’associazione Chenabura ha deciso di proseguire con il programma delle iniziative previste per la Giornata della Cultura Ebraica. “Tutto questo però non ci ferma,” ha affermato Carboni, enfatizzando che il supporto della comunità è vitale per fronteggiare il clima di tensione. Le attività di oggi si svolgeranno come pianificato, con l’obiettivo di continuare a celebrare la cultura ebraica e di rafforzare i legami tra comunità.
Il museo non rappresenta solo un luogo di ritrovo, ma funge anche da custode di una storia che merita di essere ricordata e celebrata. Gli atti di antisemitismo non possono fermare l’impegno per la memoria e la cultura; al contrario, evidenziano l’importanza di tali iniziative nel promuovere la pace e la comprensione reciproca. La risposta della comunità e le attività previste per la giornata rappresentano una manifestazione di resilienza e solidarietà.