Aumento allarmante delle aggressioni nel settore sanitario: +40% in tre anni in Italia

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Aumento allarmante delle aggressioni nel settore sanitario: +40% in tre anni in Italia - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

L’inaspettato incremento delle aggressioni fisiche e psicologiche contro le donne in ambito sanitario sta facendo emergere una problematica di grave rilevanza sociale. Un’analisi condotta dall’Associazione medici di origine straniera in Italia rileva che negli ultimi tre anni tali episodi sono aumentati del 40%. Questo fenomeno, che culmina in un’estate drammatica con una media mai vista di violenze, mette in luce non solo le difficoltà che affrontano i professionisti della salute, ma anche una società in crisi. Da inizio agosto, non è passato giorno senza che un medico o un infermiere rimanesse vittima di aggressioni.

l’80% delle vittime sono donne

La disparità di genere nelle aggressioni

La situazione è particolarmente preoccupante per il genere femminile: l’80% delle vittime di aggressioni all’interno degli ospedali sono donne. Le aggressioni non si limitano a quelle fisiche, ma si estendono anche a forme di violenza psicologica e discriminazioni, con un aumento del 35% degli incidenti rivolti a professioniste di origine straniera. Questi episodi sono spesso perpetrati da pazienti o dai loro familiari, evidenziando un clima di violenza e insoddisfazione crescente nei confronti del sistema sanitario.

Psicologia dell’aggressore

Molti di questi comportamenti violenti sono il frutto di un contesto di frustrazione che i cittadini provano a causa di disservizi e inefficienze negli ospedali. Per Foad Aodi, presidente di Amsa, la realtà è aggravata dal fatto che i lavoratori sanitari finiscono per pagare il prezzo di un sistema in crisi, dove l’esasperazione della popolazione si traduce in atti di violenza. Questa crisi non è solo una questione di sicurezza, ma necessità di un cambiamento profondo nella cultura e nella percezione degli operatori sanitari da parte dei cittadini.

luoghi maggiormente colpiti

Un focus sui pronto soccorso

Le aggressioni si verificano principalmente in contesti di emergenza. I pronto soccorso si attestano al primo posto per numero di episodi violenti, seguiti dagli interventi del 118 e dai reparti di psichiatria. Ultimamente, si sono verificati eventi drammatici come quello avvenuto a Crotone, dove una donna ha aggredito due infermiere e due dottoresse. Altri casi recenti in Puglia dimostrano chiaramente come questa situazione sia allarmante e necessiti di interventi immediati.

Le risposte delle istituzioni

Durante la scorsa estate, i ministri della Salute e dell’Interno avevano promesso un aumento della vigilanza e della presenza di polizia negli ospedali. Tuttavia, nonostante l’inasprimento delle pene e la definizione di operatori sanitari come pubblici ufficiali, gli atti di violenza non si sono placati. Pierino Di Silverio, segretario dell’Anaao, ha sottolineato come l’opinione pubblica continui a vedere in modo distorto gli operatori sanitari, accusandoli di essere la causa delle difficoltà nella fruizione dei servizi sanitari.

un fenomeno globale

L’escalation delle aggressioni in Europa e nei Paesi in via di sviluppo

Nonostante l’attenzione media precipiti sulla situazione italiana, è cruciale notare che questa problematica è globale. Non solo in Europa, dove si stima che il 40% dei professionisti della salute abbia subito un’aggressione, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, la situazione è allarmante, con il 95% delle donne nel settore sanitario che ha riportato episodi di violenza. La ricerca condotta da Amsi, insieme a Unione Medica Euromediterranea e Uniti per Unire, ha rivelato un aumento del 42% delle aggressioni a livello globale.

La drammatica realtà in India

Un caso eclatante di questa crescente violenza è avvenuto in India, dove un intero sistema sanitario si è fermato a seguito di un imponente sciopero di medici. Questo sciopero è stato innescato dal ritrovamento del corpo di una specializzanda, seviziata e uccisa dopo uno stupro in un ospedale pubblico di Calcutta. Tale episodio ha scosso la nazione e sottolineato un problema di sicurezza per i professionisti sanitari che va oltre le barriere nazionali.

Diversi esperti concordano sulla necessità di azioni coordinate a livello europeo e mondiale per affrontare questa emergenza, che colpisce non solo i professionisti della salute, ma mette a rischio l’integrità del sistema sanitario stesso.

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