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Autolesionismo: cause e motivazioni dell’autolesionismo tra gli adolescenti

Autolesionismo giovanile in aumento dopo il Covid

Il fenomeno dell’autolesionismo tra i giovani è in crescita, soprattutto dopo l’isolamento causato dalla pandemia di Covid-19. Secondo i dati della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, i comportamenti autolesivi sono aumentati del 75% negli ultimi 10 anni tra i ragazzi tra i 9 e i 17 anni. Nonostante la maggior parte di coloro che praticano l’autolesionismo non abbiano intenzioni suicide, il fenomeno è comunque preoccupante.

Un fenomeno che va compreso e curato

L’autolesionismo non suicidario di solito non richiede un ricovero d’emergenza, ma è comunque un segnale di grande sofferenza emotiva. Ogni taglio è il sintomo di un vissuto unico che va compreso e curato nel modo giusto. Spesso si manifestano anche altri disturbi, come problemi del sonno, disturbi alimentari e sbalzi d’umore, che complicano ulteriormente la situazione. Fortunatamente, la buona notizia è che in genere si può guarire dall’autolesionismo, ma ogni ragazzo deve seguire un percorso personalizzato.

Il corpo come mezzo di comunicazione

L’autolesionismo diventa per molti giovani un modo per esprimere la propria sofferenza emotiva, che non possono comunicare a voce. Il corpo diventa una lavagna sulla quale scrivere il proprio dolore, cercando di farlo esistere. Alcuni lo fanno per rilassarsi, poiché provano un effetto anestetico quando sentono il dolore. Altri lo fanno per imitazione, per essere accettati dai coetanei e ottenere consensi sui social media. È importante capire che dietro ogni taglio c’è una storia unica che va ascoltata e compresa.

Segnali da non sottovalutare

I giovani che praticano l’autolesionismo cercano spesso di comunicare il proprio disagio agli adulti, ma i segnali non vengono sempre riconosciuti. È importante prestare attenzione ai cambiamenti nello stile di vita e nell’umore dei ragazzi, come il peggioramento delle prestazioni scolastiche o i cambiamenti improvvisi nelle abitudini. La diagnosi precoce dell’autolesionismo è fondamentale per poter intervenire tempestivamente e offrire il supporto necessario. I genitori devono imparare a mediare la richiesta d’aiuto per il figlio e per sé stessi, cercando di capire il messaggio che il ragazzo vuole comunicare attraverso l’autolesionismo.

In conclusione, l’autolesionismo giovanile è un fenomeno preoccupante in crescita, che richiede un’attenzione particolare da parte degli adulti. È fondamentale comprendere e curare la sofferenza emotiva che si nasconde dietro ogni taglio, offrendo un supporto personalizzato a ogni ragazzo. La fragilità emotiva non deve essere vista come una condanna, ma come un’opportunità per crescere e comprendere gli altri.

Redazione

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