Barbera, il migliorista vicino a Napolitano, nuovo presidente della Corte costituzionale: un fautore delle riforme. - avvisatore.it
Augusto Barbera, il nuovo presidente della Corte Costituzionale, è un politico di sinistra con un forte e ben definito profilo riformista. Eletto alla Camera dei deputati per cinque legislature, ha ricoperto anche il ruolo di ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo di Carlo Azeglio Ciampi. È stato uno dei promotori dei referendum elettorali del 1991, 1993 e 1999, che miravano a trasformare il sistema elettorale proporzionale in un sistema maggioritario. Barbera è un convinto sostenitore del maggioritarismo e delle riforme costituzionali, come dimostra il suo saggio del 1990 intitolato “Un’alternativa neoparlamentare al presidenzialismo”. Non è un difensore accanito della Costituzione così com’è, ma crede nella necessità di modernizzare il sistema, anche influenzando la forma di governo.
In un articolo pubblicato su Il Mulino, Barbera ricorda un episodio curioso avvenuto durante la guerra fredda. Nel 1988, mentre si trovava a Bonn in visita segreta al gruppo socialdemocratico del Bundestag, ricevette la notizia dell’assassinio di Roberto Ruffili da parte delle brigate del “Partito comunista combattente”. L’obiettivo di Barbera e dei miglioristi come Giorgio Napolitano era quello di stabilire contatti tra il gruppo del Pci e quello della Spd in vista di una possibile adesione dei comunisti italiani all’Internazionale socialista. Questo sogno di governabilità e alternanza tra conservatori e progressisti è durato quarant’anni, ma non è ancora stato completamente realizzato.
Augusto Barbera arriva alla guida della Corte Costituzionale nel mezzo del dibattito sull’elezione diretta del premier voluta dal governo Meloni. Non è un difensore acritico della Costituzione, né considera il premierato come una degenerazione del potere. Tuttavia, è convinto che le riforme costituzionali debbano essere realizzate insieme, coinvolgendo sia la maggioranza che l’opposizione. La sua visione è quella di un clima bipartisan, in cui le riforme vengono realizzate attraverso il dialogo e la collaborazione. Forse, dopo le elezioni europee, Barbera potrà finalmente vedere coronato il suo “sogno” di istituzioni più efficienti e di un sistema politico in grado di garantire governabilità e alternanza.
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