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Bologna: Scontro Salvini-Lepore su limite 30km/h, Ministero pronto a direttiva

Scontro tra il ministro dei Trasporti e il sindaco di Bologna sulla “Città 30”

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il sindaco di Bologna Matteo Lepore sono in disaccordo sulla misura della “Città 30”. Questa nuova regolamentazione, entrata in vigore il 16 gennaio, impone ai residenti di Bologna di viaggiare a una velocità massima di 30 chilometri all’ora nelle strade cittadine, ad eccezione delle principali.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lavora a una direttiva

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità nelle città, come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada. L’obiettivo del ministero è trovare un equilibrio tra la sicurezza stradale e la necessità di evitare restrizioni eccessive che potrebbero avere effetti negativi. Inoltre, il Ministero ha proposto di limitare l’uso dei dispositivi di controllo della velocità nelle aree urbane e di controllare i limiti inferiori a 50 chilometri all’ora.

Il sindaco Lepore risponde alle critiche

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha risposto alle critiche di Salvini, definendo la sua scelta una “scelta ideologica e insensata”. Lepore ha sottolineato che il ministro è stato vittima di “fake news” diffuse sui social media, alle quali Salvini avrebbe contribuito. Il sindaco ha difeso la misura della “Città 30” come una scelta coraggiosa e ha dichiarato di essere disposto a sedersi al tavolo con il ministero per valutare eventuali modifiche alla regolamentazione in alcune aree della città.

In conclusione, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il sindaco di Bologna Matteo Lepore sono in disaccordo sulla misura della “Città 30”. Mentre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando a una direttiva per semplificare i limiti di velocità nelle città, il sindaco Lepore difende la sua scelta e si dichiara disponibile a discutere eventuali modifiche con il ministero. La situazione rimane in evoluzione e sarà interessante vedere come si svilupperà questa controversia.

Redazione

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