Brindisi: la Procura chiede la seconda archiviazione per l'omicidio colposo di Viviana Delego - Occhioche.it
Il caso del decesso di Viviana Delego, insegnante di 42 anni originaria di Fasano, torna nuovamente sotto i riflettori. La Procura di Brindisi ha richiesto per la seconda volta l’archiviazione dell’inchiesta per omicidio colposo, avviata in seguito alla denuncia presentata dal marito della vittima. La Delego è deceduta lo scorso 22 dicembre 2022, dopo aver dato alla luce due gemelli presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Questo articolo approfondisce le circostanze attorno alla richiesta di archiviazione e le indagini condotte finora.
Viviana Delego si trovava all’ospedale Perrino di Brindisi, dove ha dato alla luce due gemelli tramite parto cesareo. Tuttavia, le sue condizioni di salute sono rapidamente peggiorate dopo il parto. La donna, già madre di una bambina, ha subito un’isterectomia a causa di una grave emorragia post-operatoria. Questo intervento chirurgico si è reso necessario, secondo quanto riportato, a seguito di complicazioni che si sono verificate nello stesso giorno del parto.
In seguito al decesso, avvenuto cinque giorni dopo la nascita dei gemelli, i familiari di Viviana, profondamente scossi dall’accaduto, hanno presentato una denuncia che ha dato avvio all’inchiesta, chiedendo chiarimenti riguardo le procedure mediche seguite durante il suo ricovero. La morte della donna ha destato molta attenzione mediatica e ha messo in evidenza le preoccupazioni in merito alla gestione del caso da parte del personale sanitario.
In risposta alla denuncia, la Procura di Brindisi ha avviato indagini per omicidio colposo per cercare di determinare eventuali responsabilità da parte del personale medico. Nel marzo scorso, il giudice per le indagini preliminari Vittorio Testi ha accolto la richiesta dei familiari di Viviana, respingendo la prima domanda di archiviazione presentata dai magistrati e ordinando un ulteriore periodo di tre mesi di indagini. Lo scopo era quello di ottenere un quadro più chiaro e di verificare se il trattamento chirurgico e le procedure utilizzate durante la fase critica successiva al parto fossero stati tempestivi e corretti.
Questo ulteriore periodo di indagine ha incluso la revisione della documentazione medica e le dichiarazioni di medici che hanno preso parte al trattamento della Delego. I risultati delle indagini, tuttavia, non hanno portato a rivelazioni significative rispetto a quanto già noto, come riportato dai consulenti incaricati. Alla luce di ciò, la Procura ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per procedere penalmente, tornando così a richiedere l’archiviazione del caso.
La richiesta di archiviazione da parte della Procura ha suscitato diverse reazioni, soprattutto all’interno della comunità che ha seguito con attenzione il caso. Da una parte, ci sono familiari e sostenitori di Viviana Delego che chiedono giustizia e vogliono sapere che cosa effettivamente sia andato storto durante il trattamento. Dall’altra parte, il personale sanitario coinvolto ha espresso la necessità di essere tutelato, affermando che, nel caso specifico, sono state rispettate le procedure e le normative vigenti.
L’archiviazione del caso potrebbe rappresentare una situazione complessa per tutte le parti coinvolte. I familiari di Viviana continueranno a impegnarsi per ottenere trasparenza e risposte, mentre i professionisti sanitari sperano di poter operare in un contesto in cui non siano eccessivamente esposti a rischi legali nel momento in cui forniscono assistenza in situazioni critiche. Senza chiarimenti definitivi, il caso della Delego rimane un topic di dibattito acceso nella comunità locale.
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