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Caldo estremo mette a rischio 50 miliardi di api

Febbraio anomalo: le api risvegliate in anticipo

Le temperature insolitamente alte di questo febbraio hanno ingannato le api presenti in Italia, facendole uscire dagli alveari in anticipo per la finta primavera. Secondo un monitoraggio della Coldiretti, le temperature fino a 20 gradi hanno portato le api a rischiare di morire di freddo se sorprese fuori dalle arnie quando le temperature si abbassano al calare del sole. Inoltre, la carenza di fioriture e la siccità hanno fatto consumare alle api energie senza che ci siano raccolti, mettendo a rischio la produzione di miele.

Il ruolo cruciale delle api nell’impollinazione

Le api svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione delle colture alimentari. Secondo la Coldiretti, tre colture su quattro dipendono in una certa misura dall’impollinazione delle api per la resa e la qualità dei raccolti. Tra le colture che dipendono dall’impollinazione delle api ci sono mele, pere, fragole, ciliegie, cocomeri e meloni. Una singola ape visita in media circa 7000 fiori al giorno e sono necessarie quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. La situazione delle api in Italia è quindi un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e un campanello d’allarme per eventuali criticità e difficoltà ambientali.

La siccità mette a rischio le colture e l’approvvigionamento idrico

La siccità rappresenta un grave problema per le colture e l’approvvigionamento idrico in diverse regioni italiane. La mancanza di acqua mette a rischio le semine di cereali, legumi e ortaggi, così come il foraggio nei pascoli. In Puglia, la siccità e i venti di scirocco hanno ridotto la produzione di carciofi del 60%, mentre in Sicilia e Sardegna si segnalano difficoltà nello sviluppo di frutta e ortaggi a causa della carenza di acqua. Inoltre, la scarsità di neve nelle Alpi e sull’Appennino e la situazione di stress idrico che si verifica scendendo verso il Sud, con un deficit di acqua nei bacini delle isole, rappresentano una situazione preoccupante. Secondo le analisi della Coldiretti, diversi bacini idrici in Sardegna e Sicilia hanno registrato un deficit di acqua rispetto all’anno precedente. La situazione dei fiumi e dei laghi in diverse regioni italiane, come Lazio, Umbria, Marche e Toscana, è altrettanto critica a causa della mancanza di neve e della diminuzione dei livelli idrici.

In conclusione, il febbraio anomalo con temperature elevate e mancanza di precipitazioni sta mettendo a rischio le api e la produzione di miele in Italia. Inoltre, la siccità sta causando problemi alle colture e all’approvvigionamento idrico in diverse regioni del paese. È importante monitorare attentamente la situazione e adottare misure per proteggere le api e preservare l’ambiente.

Redazione

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