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Calenda rivela il suo percorso di dimagrimento: “Ho perso 24 chili, ma non mi sento un fico

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha recentemente condiviso alcune riflessioni sul suo percorso di dimagrimento e sull’importanza dell’aspetto fisico nel mondo della politica. Durante un’intervista con i conduttori di “Un Giorno da Pecora” su Rai Radio1, Calenda ha scherzato sul fatto che il suo dimagrimento potrebbe influenzare il suo consenso elettorale, affermando: “Pesavo 105 chili e ora non arrivo ad 81. Sono dimagrito di 24 chili: non mi sento un fico ma sicuramente mi sento meglio. Meno chili vuol dire più voti? E’ l’ultimo tentativo, si dice che l’aspetto fisico conti tanto…”. Questo commento ha suscitato interesse e dibattito, evidenziando come l’immagine personale possa giocare un ruolo significativo nella politica contemporanea.

Sanremo e i ricordi di Calenda

Oltre a discutere di temi politici, Carlo Calenda ha anche toccato argomenti più leggeri, come il famoso festival di Sanremo. Quando gli è stato chiesto se avesse seguito l’ultima edizione, ha risposto con un sorriso: “Se l’ho visto? Macché, l’ultima edizione che ho visto era quella con ospiti i Duran Duran”. Calenda ha poi chiarito che si riferiva a un festival condotto da Pippo Baudo nel 1985, dimostrando così una certa nostalgia per i tempi passati e per un evento che ha segnato la cultura musicale italiana. La sua risposta ha divertito gli ascoltatori, rivelando un lato più personale e meno formale del politico, che spesso si presenta in un contesto più serio e istituzionale.

I tempi della scuola e la ribellione giovanile

Durante l’intervista, Calenda ha anche parlato dei suoi anni scolastici, rivelando che non è sempre stato il classico studente modello. “No, anzi. Sono andato molto bene fino alle medie, poi i primi tre anni di liceo…” ha confessato, ammettendo di aver attraversato una fase di ribellione. “Andavo molto male, facevo spesso sega per andare a giocare a biliardo”, ha aggiunto, raccontando un episodio della sua gioventù. Inoltre, ha condiviso un aneddoto personale: “Pensate che a 12 anni mi feci anche il buco all’orecchio e mi misi una pallina come orecchino”. La reazione della sua famiglia fu immediata e severa: “Quando mia madre lo seppe non mi fece nemmeno salire a casa…”. Queste rivelazioni hanno messo in luce un lato più umano e vulnerabile del politico, che ha saputo affrontare le sfide della gioventù con un pizzico di ironia.

La denuncia a Facebook per un video falso

Ritornando a temi più seri, Carlo Calenda ha annunciato la sua intenzione di denunciare Facebook per un video falso che lo ritrae. “Oggi su Facebook è comparso un video in cui io vengo riprodotto con l’intelligenza artificiale e consiglio un investimento”, ha spiegato, sottolineando come molte persone siano cadute in questo tranello. “Lo so perché tantissime persone mi hanno mandato delle mail per dirmelo”, ha aggiunto, evidenziando la preoccupazione per la disinformazione che circola sui social media. Calenda ha dichiarato che tali pratiche devono essere vietate e ha affermato: “Io denuncerò Facebook, perché gli ho detto di togliere questo video, perché era falso, e la piattaforma non l’ha fatto, nonostante ci siano persone che ci hanno rimesso dei soldi”. Questa situazione mette in luce le sfide che i politici devono affrontare nell’era digitale, dove la manipolazione delle informazioni può avere conseguenze reali e dannose.

Francesca Monti

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