Cancellate e accoglienza a Roma: dibattito acceso tra commercianti e enti locali in vista del Giubileo

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Cancellate e accoglienza a Roma: dibattito acceso tra commercianti e enti locali in vista del Giubileo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 by Giordana Bellante

La questione delle cancellate per limitare gli spazi pubblici occupati da senza dimora e piccoli spacciatori a Roma sta sollevando un intenso dibattito tra commercianti, residenti e amministratori locali. A pochi mesi dall’arrivo di milioni di pellegrini per il Giubileo, emergono proposte controverse che mirano a gestire il problema della sicurezza e della vivibilità in quartieri come Termini, Esquilino e Castro Pretorio.

Cancellate anti-clochard: dal viale pretoriano alle zone limitrofe

Nei pressi del viale Pretoriano si registra da tempo un fenomeno preoccupante: tendopoli si formano ciclicamente sotto le Mura Aureliane, generando un forte senso di disagio fra i residenti e i commercianti della zona. L’amministrazione, rispondendo alle richieste del I Municipio, governato dal Pd, ha deciso di prolungare una cancellata esistente, dando così un segnale chiaro di intervento di fronte a una situazione che molti considerano insostenibile. La presidente del Municipio, Lorenza Bonaccorsi, ha enfatizzato la necessità di tornare a vivere in sicurezza questi quartieri, spesso afflitti da microcriminalità e degrado.

L’assessora ai lavori pubblici, Ornella Segnalini, ha annunciato il 14 agosto, mentre gran parte della popolazione si trovava in ferie, l’intenzione di installare cancellate non solo a viale Pretoriano ma anche in altre aree come via Giolitti, piazza Guglielmo Pepe e il “giardino di Dogali” a piazza della Repubblica. L’obiettivo principale è quello di limitare l’accesso a spazi pubblici frequentemente occupati, creando un deterrente al ristagnamento della povertà e alla microcriminalità nelle zone più soggette a tali problematiche.

La posizione contraria delle politiche sociali: un approccio diverso

Nonostante il crescente consenso per l’installazione delle cancellate, l’assessora alle politiche sociali, Barbara Funari, si oppone fermamente a questo approccio. Fin dall’inizio del mandato, il suo ufficio ha lavorato per ampliare i posti disponibili nel circuito dell’accoglienza, utilizzando anche fondi Pnrr. La Funari ha sottolineato l’importanza di strutture di accoglienza temporanee anziché barriere materiali.

In un’intervista rilasciata a “Repubblica”, Funari ha evidenziato che “spostare i senza dimora da un luogo all’altro non risolve il problema. Declassare le persone a semplici statistiche da gestire è un errore che rischia di aggravare la loro condizione.” La presidente della commissione politiche sociali, Nella Converti, sostiene la stessa linea, considerando le cancellate come una soluzione di breve respiro che non riflette i valori e gli obiettivi di un’amministrazione di sinistra.

La frattura nelle politiche locali: sicurezza e accoglienza in contrasto

La questione delle cancellate ha messo in evidenza una potenziale frattura all’interno della maggioranza del Campidoglio. Se l’iniziativa di installare cancellate si concretizzerà, ci si aspetta un acceso dibattito politico. In passato, proposte simili, come quella delle fioriere anti-bivacco, hanno suscitato sconcerto e sono state considerate insufficienti per affrontare una problematica complessa come quella della povertà e della marginalità sociale.

La critica alla visione di decoro proposta da alcuni membri del Partito Democratico si fa portavoce di una tradizione storica dell’amministrazione romana, che ha sempre cercato di trovare un equilibrio tra sicurezza e accoglienza. La Converti ha espresso preoccupazioni su come l’attuale contesto politico non sembri cogliere la reale natura delle problematiche sociali, invitando a considerare le misure di supporto e cura per le persone anziché semplici interventi di protezione degli spazi pubblici.

Soluzione integrata: cancellate e accoglienza

Dal canto suo, l’assessora Claudia Santoloce cerca di bilanciare l’esigenza di sicurezza con la necessità di una reale accoglienza. Santoloce sottolinea l’urgenza di sviluppare politiche di assistenza specifiche per quei gruppi di vulnerabilità che non possono essere collocati nei centri tradizionali. Raccomanda l’implementazione di soluzioni innovative, come i ‘drop-in all’europea, per affrontare le complessità delle esigenze di chi vive per strada.

Secondo Santoloce, la cancellata serve a proteggere luoghi storici e gestire situazioni di degrado, ma “non può e non deve essere considerata come l’unica soluzione.” La sinergia tra misure di protezione e interventi sociali è cruciale per affrontare l’emergenza e garantire una risposta dignitosa alle esigenze di chi si trova in difficoltà.

Con questa complessa tessitura di opinioni e progetti, Roma si prepara ad affrontare una sfida che non è solo di ordine pubblico, ma che tocca i temi fondamentali della giustizia sociale e della dignità umana.

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