Caso Lando Buzzanca: il figlio Massimiliano parla delle accuse della compagna e del dolore familiare

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per **circonvenzione di incapace** nei confronti di Francesca Lavacca, l’ex compagna di Lando Buzzanca, il figlio dell’attore, Massimiliano, ha rilasciato un’intervista esclusiva al settimanale OGGI, in edicola da domani. La vicenda, che ha suscitato grande attenzione mediatica, riguarda l’accusa secondo cui **Lavacca** avrebbe spinto **Buzzanca** a contrarre matrimonio mentre si trovava in uno stato di **incapacità**, approfittando delle sue condizioni di **salute**.

La vicenda di Lando Buzzanca e Francesca Lavacca

Massimiliano ha espresso il suo dispiacere per come la memoria di suo padre, scomparso nel dicembre 2022, sia ora associata a una situazione così triste, piuttosto che alla sua illustre carriera nel mondo del **cinema**. “Alla vigilia di un **processo** che farà chiarezza, sono comunque amareggiato. La memoria di mio padre resterà legata a una vicenda triste invece che alla sua straordinaria carriera nel **cinema**. Non è giusto, non lo meritava”, ha dichiarato **Massimiliano**.

La storia si complica ulteriormente quando si scopre che Francesca Lavacca, 54 anni, aveva affisso le pubblicazioni del matrimonio al Comune di Canosa, in Puglia, mentre **Buzzanca**, 86 anni, era ricoverato in clinica per gravi problemi di **salute**. Secondo la **Procura** di Roma, **Lavacca** avrebbe abusato dello stato di **deficienza psichica** dell’attore, inducendolo a contrarre matrimonio, consapevole delle sue condizioni **psicofisiche**. Questo matrimonio, se celebrato, avrebbe permesso a **Lavacca** di diventare erede dell’attore dopo il suo decesso.

Le dichiarazioni di Massimiliano Buzzanca

**Massimiliano** ha sottolineato che il padre non era in grado di gestire nemmeno un semplice oggetto come una **penna** e che il **Tribunale** di **Roma** aveva bloccato le nozze, inviando gli atti alla **Procura**. “Mio padre non era più in grado di tenere in mano nemmeno una **penna**. Infatti, il **Tribunale** di **Roma** bloccò le nozze e trasmise gli atti in **Procura**. E da lì si è arrivati all’imputazione della signora per **circonvenzione di incapace**”, ha spiegato **Massimiliano**.

Inoltre, ha evidenziato che **Lavacca** non ha mai convissuto con **Buzzanca**, incontrandolo solo una volta alla settimana e non avendo mai avuto accesso alla sua **abitazione**. “Una sentenza passata in **giudicato** specifica che la **Lavacca** non ha mai convissuto con mio padre. Si incontravano una volta a settimana e non ha mai avuto le chiavi di casa. E con questo si è chiuso il capitolo **eredità**”, ha aggiunto.

Le conseguenze legali e le considerazioni finali

**Massimiliano** ha concluso le sue dichiarazioni esprimendo la speranza che la **giustizia** faccia il suo corso e che i **giudici** possano chiarire la situazione. “I **giudici** faranno chiarezza: hanno capito che c’era qualcosa che non andava in questa vicenda. Questa donna massacra la nostra famiglia da quattro anni definendoci **assassini**”, ha affermato. Ha anche sottolineato la necessità di inasprire le pene per reati simili, poiché gli **anziani** sono sempre più frequentemente vittime di **truffe**.

La vicenda di **Lando Buzzanca** e **Francesca Lavacca** continua a suscitare interesse e preoccupazione, non solo per le implicazioni legali, ma anche per il benessere degli **anziani** e la protezione dei loro **diritti**.