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Catturata una giovane lupa a Roma: l’operazione della direzione regionale Ambiente e della ASL

Un episodio singolare ha catturato l’attenzione dei romani: la cattura di una giovane lupa avvistata nella zona di Porta di Roma. L’operazione, condotta in modo coordinato da diversi enti, ha avuto luogo nei giorni scorsi e ha portato a un esito positivo, con il ripristino dell’animale in un ambiente più adatto. Si tratta di un intervento che mette in luce la capacità delle istituzioni di gestire con cautela e competenza la fauna selvatica.

Il recupero della lupa: un’operazione complessa

La cattura avviene in via Carmelo Bene

Martedì sera, attorno alle 21, la giovane lupa è stata finalmente catturata in via Carmelo Bene, una zona strategica nei pressi del Parco delle Sabine. L’operazione è stata realizzata da una squadra composta da tecnici e guardiaparco della direzione regionale Ambiente, affiancati da un veterinario dell’ASL RM 1 e da una ditta specializzata nella gestione della fauna selvatica. Questo team multidisciplinare ha lavorato in sinergia, assicurando che la cattura avvenisse in modo rapido e senza arrecare stress all’animale.

Il percorso che ha portato alla cattura è stato articolato. Prima dell’operazione, è stata richiesta una valutazione e un parere da parte dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale , necessario per garantire che ogni passaggio fosse eseguito in conformità con le normative vigenti. Inoltre, è stata ottenuta l’autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica , un passaggio cruciale per assicurare legalità e trasparenza nel procedimento.

Il rilascio in un’area faunistica

Dopo la cattura, gli esperti hanno accertato che la giovane lupa versasse in buone condizioni fisiche e di salute. Successivamente, è stata trasferita in un’area faunistica protetta all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Qui, l’ente di gestione del parco ha espresso la propria disponibilità ad accogliere l’animale, fornendo così un habitat sicuro e adatto alla sua vita futura.

Questo passo è cruciale per la salvaguardia della biodiversità, in quanto consente alla lupa di reinserirsi in un ecosistema naturale dove potrà vivere senza il pericolo di interazioni indesiderate con l’uomo. Le aree faunistiche recintate offrono un rifugio protetto per gli animali selvatici, contribuendo al loro benessere e alla conservazione della specie.

La dichiarazione dell’assessore Righini

Riconoscimento per un intervento ben gestito

L’assessore all’Agricoltura, Parchi e Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro portato a termine dalla direzione regionale Ambiente. In una dichiarazione ufficiale, Righini ha sottolineato l’importanza di poter svolgere un’operazione così delicata con efficienza e senza creare allarmismi tra la popolazione. Questo tipo di intervento, ha aggiunto l’assessore, dimostra come sia possibile tutelare gli animali e, allo stesso tempo, garantire la sicurezza dei cittadini.

Il riconoscimento pubblico di Righini è un chiaro segnale della crescente attenzione delle istituzioni verso la gestione della fauna selvatica e la necessità di intervenire con responsabilità. Questa operazione di cattura evidenzia un modello da seguire, in cui la protezione della natura si integra con le esigenze di sicurezza della comunità. La capacità di agire in modo coordinato è fondamentale per affrontare le sfide legate alla fauna selvatica nelle aree urbane.

Nel complesso, la cattura e il rilascio della giovane lupa rappresentano una buona pratica di intervento e una testimonianza dell’impegno delle autorità nel proteggere la fauna locale, assicurandole un futuro migliore nel loro habitat naturale.

Redazione

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