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Centro Italia prevale nel florovivaismo, Toscana al vertice con oltre 923 milioni di euro di fatturato

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Il florovivaismo italiano presenta risultati incoraggianti per il 2023, con il Centro Italia che si attesta come leader nella produzione nazionale, contribuendo per oltre 1,2 miliardi di euro al valore complessivo. La Toscana emerge come regina del settore, detenendo una quota di mercato superiore al 50%. Grazie ai dati forniti da Myplant & Garden, fiera internazionale dedicata al verde professionale, è possibile analizzare a fondo le performance delle diverse regioni italiane nel corso dell’anno.

La Toscana: leader indiscussa nel florovivaismo

Fatturato e quota di mercato

Nel settore florovivaistico nazionale, la Toscana si distingue nettamente con un fatturato di produzione che sfiora il miliardo di euro, esattamente 923 milioni, evidenziando una crescita modesta dell’0,1% rispetto all’anno precedente. Questa performance la colloca nettamente al di sopra delle altre regioni italiane, confermandola come punto di riferimento nel mercato vivaistico. La regione Toscana, dunque, si riconferma non solo per la grande varietà di piante e fiori, ma anche per la qualità delle produzioni che riesce a offrire, mantenendo una reputazione consolidata nel panorama florovivaistico.

Analisi delle produzioni

In aggiunta al vivaismo, la floricoltura ha contribuito a una cifra totale di 56,7 milioni di euro, con una crescita dell’0,4%. L’aggregazione di queste due produzioni sottolinea l’importanza strategica della Toscana all’interno del panorama florovivaistico nazionale. Inoltre, gli analisti di Myplant & Garden evidenziano che il lieve calo osservato nel Lazio, seconda regione per importanza, è compensato da segni positivi nel segmento floricolo, creando un contesto variegato e dinamico.

Analisi regionale: Nord Italia e Sud Italia

Performance del Nord Italia

Il Nord Italia rappresenta una componente significativa della produzione vivaistica nazionale, con un valore aggregato di oltre 1,18 miliardi di euro. La Liguria spicca in questa area, contribuendo singolarmente con oltre 437 milioni generati esclusivamente dalle produzioni floricole. Altri contributi rilevanti provengono dalla Lombardia, che, nonostante una contrazione nel vivaismo con un valore di 163 milioni, ha mostrato una performance positiva nelle coltivazioni floricole, raggiungendo 113 milioni . Le altre regioni del Nord come Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, pur registrando variazioni, mantengono un’importante posizione nel mercato con valori rispettivi che superano i 150 milioni di euro.

Situazione del Sud Italia

Le regioni del Sud Italia si attestano a un valore complessivo di 740 milioni di euro, mostrando una leggera diminuzione dello 0,6%, principalmente a causa dei cali produttivi nella floricoltura, in particolare in Puglia e Campania. Tuttavia, la Sicilia, pur con un decremento nelle offerte vivaistiche, ha visto un incremento del 0,3%, totalizzando 302,5 milioni di euro di valore. Questa resilienza suggerisce un potenziale di ripresa, con un’attenzione crescente verso il miglioramento delle tecniche di produzione e vendita a livello locale.

La produzione italiana nel suo complesso

Trend di mercato

Nel complesso, la produzione di piante e fiori in Italia ha mantenuto un valore vicino ai 3,15 miliardi di euro, equivalenti al 4,7% della totalità delle produzioni agricole nazionali. Questo dato evidenzia non solo la stabilità, ma anche la capacità del settore di adattarsi alle sfide del mercato e alle esigenze dei consumatori. La forte identità legata al “Made in Italy” si riflette anche nelle esportazioni, che si attestano al 5,2% della produzione totale, confermando la reputazione globale delle produzioni florovivaistiche italiane.

Prospettive future

Le indicazioni per gli anni successivi appaiono promettenti, con strategie di sviluppo che si concentrano sull’innalzamento della qualità delle produzioni e su un incremento delle esportazioni. Con un mercato internazionale che continua a cercare prodotti di alta qualità, il florovivaismo italiano sembra posizionato favorevolmente per affrontare le sfide future e valorizzare ulteriormente le sue risorse.

Redazione

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