Confermata dalla Cassazione la condanna di Cavallari nel processo Ccr - avvisatore.it
La Cassazione ha respinto i ricorsi presentati da Alceste e Daniela Cavallari, figli dell’ex presidente delle Case di Cura Riunite (Ccr) Francesco Cavallari, contro la condanna a un anno e quattro mesi per vari reati, tra cui la tentata estorsione con l’aggravante mafiosa. La Corte d’appello di Lecce aveva confermato la condanna nel 2022, ma aveva assolto Cavallari dall’accusa di associazione mafiosa “perché il fatto non sussiste”. Tuttavia, la Corte d’appello aveva revocato il patteggiamento a 22 mesi di reclusione nei confronti di Cavallari per l’accusa di associazione mafiosa, confermandola per gli altri reati a lui contestati, come corruzione, falso in bilancio e tentata estorsione con l’aggravante mafiosa.
I legali dei figli di Francesco Cavallari avevano presentato un ricorso in Cassazione per ottenere l’annullamento del reato aggravato dalla mafiosità. Tuttavia, la Suprema Corte ha rigettato oggi l’istanza, confermando la condanna. L’accoglimento del ricorso avrebbe semplificato le procedure per la restituzione dell’ingente patrimonio. Cavallari è l’unico degli imputati coinvolti nell’operazione “Speranza”, che indagava su presunti legami tra mafia, affari e politica nella gestione delle Ccr, ad aver ricevuto una condanna per associazione mafiosa. Nel 1995, gli fu applicata una pena a 22 mesi di reclusione con patteggiamento, che comportò anche la confisca di un patrimonio di 350 milioni di lire derivante dal reato di mafia. Nel corso degli anni, tutti gli altri imputati accusati di associazione mafiosa insieme a Cavallari sono stati assolti.
Tra gli ultimi ad essere stati assolti, nel maggio 2021, ci sono l’ex manager delle Ccr Paolo Biallo, deceduto nel dicembre 2019, e il boss mafioso Savino Parisi. La vicenda giudiziaria che coinvolge la famiglia Cavallari ha avuto un lungo iter processuale, con varie sentenze e patteggiamenti nel corso degli anni. La condanna di Francesco Cavallari, seppur post mortem, ha portato alla revoca del patteggiamento e alla conferma di alcuni reati a lui contestati. Ora, con il rigetto dei ricorsi dei figli, la condanna diventa definitiva. Resta da vedere quali saranno le conseguenze sul patrimonio e quali saranno i prossimi sviluppi di questa complessa vicenda giudiziaria.
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