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Contagi Covid-19 – I Medici di Base: “Situazione Difficilissima”
Contagi Covid-19: Gli appelli delle istituzioni e le nuove restrizioni.
In Italia 44.595 casi e 168 morti.
Rispetto alla crescita dei contagi per quanto riguarda il Covid-19 Anche L’unicef si unisce all’appello delle istituzioni: Non abbassare la guardia durante le feste di Natale, sarà fondamentale per non incorrere in un nuovo lockdown ma sopratutto per contenere i contagi.
Abbiamo raggiunto telefonicamente un medico di base romano che fa, anche lui, appello al buon senso dei cittadini:
Il vaccino è fondamentale. Questa mattina ho ricoverato il secondo di una famiglia di NoVax convinti. La moglie, ricoverata ieri, oggi è stata intubata. Entrambi erano positivi asintomatici. Situazione critica anche quella delle richieste per i tamponi molecolari, i sistemi sono in tilt. Ai miei pazienti che devono fare tampone in uscita per quarantena o isolamento fiduciario sto raccomandando di provare a farlo privatamente perché non riesco neanche più ad accedere al sistema per prescriverlo ed i drive-in non accettano più richieste di tamponi senza prenotazione
Lo sconcerto dei medici di base fa eco alla voce della Virologa Ilaria Capua che solo pochi giorni fa era tornata sull’importanza del vaccino:
“Il Covid non andrà via. Mi dispiace dirvelo, ma questi sono macrocicli di centinaia o migliaia di anni, si endemizzerà. I virus emergenti fanno così: passano da una specie animale a un’altra, e quando hanno raggiunto un numero di infezioni sufficiente per l’endemizzazione non li fermi più. Come il morbillo, che sta con noi da oltre duemila anni. Nel libro “La Meraviglia e la Trasformazione” dico che viviamo un fenomeno noto. Il Covid è solo l’ultimo di una serie di virus che passano dall’animale all’uomo. Come l’Hiv. È scomparso? No, ci conviviamo e convivremo, forse per millenni. Siamo solo all’inizio, ma metteremo anche il Covid nel suo recinto e ci farà meno paura perché farà meno danni”

Dal profilo Twitter Ufficiale di Ilaria Capua
Impegnata nella denuncia della situazione pandemica anche la giornalista Selvaggia Lucarelli che dal suo profilo Instagram sta postando da giorni la il dramma in cui è tornata la città di Milano ed il suo hinterland. File che arrivano a più di 4 ore per un tampone, genitori con bambini costretti in auto in attese di oltre 10 ore, farmacisti al limite delle forze a causa dell’impossibilità di sostenere la richiesta di tamponi.

Dalle storie del profilo Instagram di Selvaggia Lucarelli
la Lucarelli prende poi la parola in modo diretto dalla sua pagina Facebook: Provo a spiegare cosa sta succedendo in Lombardia, in particolare a Milano, visto che i giornali sembrano piuttosto distratti e che Draghi viene applaudito dai giornalisti altrettanto distratti. Lo stesso nonno Draghi che pare vivere su Giove e pensa di allargare l’obbligo di tamponi a chi non ha la terza dose. Come no. Glielo spiego io come siamo messi qui con i tamponi, visto che mentre la maggior parte dell’Europa ha giocato d’anticipo con Omicron e fa tamponi gratuitamente, in vari punti di paesi e città, qui la situazione è già implosa mentre Omicron si è appena affacciato. Figuriamoci dopo le feste.
È in atto la tempesta perfetta: fuori dalle farmacie in fila per i tamponi al momento si concentrano: i no vax che devono tamponarsi ogni due giorni per lavorare. I bambini che sono stati in classe con positivi, genitori inclusi. Persone che hanno il sospetto di essere positive perchè sono state in contatto con i numerosi positivi da Omicron. Persone che devono andare a cena con parenti e vogliono un tampone di controllo (illudendosi di poter stare tranquille).
Il risultato sono file enormi, ore di attesa al gelo, persone che non riescono a comprare neppure le medicine.
I farmacisti sono sfiniti, pressati, insultati di persona e al telefono. Dovrebbe essere Natale anche per loro. Alcuni sono crollati.
Poi ci sono le persone che hanno sintomi. Il sistema dei tamponi fai da te si sta rivelando molto fallace. Tantissime persone anche di mia conoscenza avevano febbre e tosse ma al rapido erano negative. Invece erano positive. I tamponi rapidi sono introvabili in farmacia. Chi ha sintomi non può andare a fare il tampone in farmacia. Può andare ai drive in ma c’è chi sta male e non ce la fa, chi non ha la macchina. Inoltre ci sono file che in molti casi bloccano interi isolati (Buzzi e San Paolo per esempio) e si può stare anche 6 ore in attesa.
Si chiama il medico di base che dovrebbe poter prenotare il tampone ma il portale é andato in tilt. Morale: se hai il Covid con febbre e magari principio di polmonite puoi impiegare giorni per fare un molecolare. Si è completamente abbandonati. Anche le persone fragili. Vi ricorda qualcosa?
Ats Lombardia è in tilt, non riesce a garantire assistenza ai potenziali positivi, non riesce a segnalare in tempo (o per nulla) gli inizi quarantene e la fine delle quarantene, non c’è tracciamento, i green pass restano validi per tutti i positivi, perfino quelli precedenti. La gente non riesce neppure a prenotare LA TERZA DOSE.
I privati fanno tamponi a prezzi indecenti, alcuni 200 euro.
I laboratori che devono processare i tamponi sono in crisi, i risultati tardano giorni, alcuni vanno persi.
Le scuole sono nella confusione più totale, genitori che brancolano nel buio senza sapere cosa fare (ora hanno chiuso per le vacanze con migliaia di classi già in dad, appena riaprono sarà il delirio visto che ci saranno chissà quanti bambini positivi asintomatici dopo vacanze sulla neve o altrove )
Aggiungo che non è difficile immaginare che in parecchi con sintomi o sospetta positività, tra giovani e meno giovani, anche vista la difficoltà nel fare tamponi, faranno finta di niente. E gireranno da positivi. Se a questo aggiungiamo tutti gli asintomatici inconsapevoli non rilevati dai rapidi, prevedere una valanga di positivi a breve è un esercizio fin troppo facile. Anzi. La mia idea è che siamo messi come l’Inghilterra, più o meno, solo che lì i tamponi sono gratis e ti arrivano anche a casa in 24 ore. Sono gratis anche in altri paesi, la Francia è disseminata di punti in cui farli anche per strada, così anche la Germania e via dicendo.
Qui si dorme e se ora il problema è soprattutto il Lombardia poi a seguire Toscana, Roma e Emilia Romagna, presto il problema di allargherà ad altre regioni.
Dunque, cari Draghi e Speranza, anziché annunciare decisioni come quella di allargare l’obbligo dei tamponi, occupatevi di chi deve fare tamponi ORA. Non si muore da soli a casa come nel 2020 ma questo abbandono fa morti lo stesso, visto che i positivi circoleranno con più facilità e che un molecolare con una settimana di ritardo dai primi sintomi può ritardare cure e attenzione.
Organizzatevi con l’esercito, con quello che vi pare ma servono tendoni, gazebo, centri adibiti.
Permettete alle parafarmacie di fare tamponi. Date la priorità a questo, svegliatevi cazzo. Facile fare i fighi quando arrivano i vaccini, adesso caro Draghi ti voglio vedere alle prese con l’emergenza Omicron. E ti do una notizia: sei già in ritardo.
P.s.
Alla regione Lombardia neppure vale la pena dire più nulla. Neanche c’è più Gallera a cui dare la colpa. Fate pena.
Il paese è di nuovo stretto nella morsa dei contagi e alle prese con l’impossibilità di sostenere la grande richiesta di tamponi che non sono più solo necessari per chi deve uscire dalle quarantene come lo scorso anno, ma diventano fondamentali per i non vaccinati che devono ottenere il Green Pass.
Anche le scuole di ogni genere e grado, mai come ora, stanno vivendo delle situazioni difficili da sostenere con i nuovi protocolli da applicare e i contagi dei più piccoli in continuo aumento.
Dopo la stretta sull’utilizzo delle mascherine all’aperto torna a fare paura la possibilità di un Lockdown subito dopo il Natale…