Corteo di duemila persone a Milano: il fronte palestinese si mostra unito

Corteo pro Palestina a Milano: duemila persone in solidarietà

Si è svolto oggi a Milano, all’anfiteatro Martesana, il corteo pro Palestina, che ha visto la partecipazione di circa duemila persone. L’evento si è concluso senza particolari momenti di tensione e ha rappresentato un’occasione per esprimere solidarietà al popolo palestinese. Durante la manifestazione, i partecipanti hanno sventolato bandiere di diversi Paesi, tra cui Yemen, Tunisia e Sudafrica, e hanno portato cartelli in memoria dei “120 giornalisti uccisi” durante il conflitto.

Un grido di resistenza e unità

Tra i manifestanti, alcune donne hanno portato con sé dei fantocci di bambini e hanno dipinto le mani e il viso con sangue finto, per simboleggiare le vittime innocenti del conflitto. Numerosi erano anche i cartelli e gli striscioni con la scritta “Fermate il genocidio a Gaza”. Durante il corteo, si sono levati cori di protesta e di solidarietà, con i manifestanti che hanno alzato il pugno in segno di resistenza. “Avete creato una nuova resistenza, una nuova generazione di resistenza”, hanno urlato i partecipanti.

Unione e partecipazione da tutto il Nord Italia

I manifestanti hanno sottolineato la partecipazione di persone provenienti da diverse regioni del Nord Italia, come Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Nonostante il divieto iniziale, il corteo è stato organizzato oggi, dopo essere stato vietato ieri. Secondo i presenti, l’annullamento del corteo ieri è stato causato da un “divieto infame”, a causa dell’immunità di Israele. Non c’è stata alcuna divisione tra coloro che hanno scelto di rinviare la manifestazione e coloro che hanno deciso di scendere in piazza ieri, nonostante il blocco delle forze dell’ordine.

Al termine del percorso del corteo, i manifestanti si sono radunati all’anfiteatro Martesana, esponendo gli striscioni e accendendo fumogeni. Gli organizzatori hanno ribadito l’importanza dell’unità, sottolineando che “tutte le realtà palestinesi sono unite”. L’evento ha rappresentato un momento di solidarietà e di denuncia del conflitto in corso, che ha causato numerose vittime tra la popolazione palestinese.