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Crisi climatica: il report di Legambiente sulla giornata in montagna

Ghiacciai in pericolo: il rapporto annuale di Legambiente

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto devastante sulle nostre montagne e sui ghiacciai. Secondo il IV rapporto annuale “Carovana dei ghiacciai 2023” presentato da Legambiente e dal Comitato Glaciologico italiano, la situazione è estremamente preoccupante. Il caldo torrido ha reso il 2023 l’anno più caldo di sempre, con lo zero termico che ha raggiunto la quota record di 5398 metri sulle Alpi. Inoltre, si è verificato un aumento degli eventi meteorologici estremi in tutte le regioni alpine, con ben 632 eventi segnalati, escludendo le mareggiate. Lombardia, Piemonte e Veneto sono state le regioni più colpite.

La fragilità delle montagne e dei ghiacciai

Il cambiamento climatico sta causando un cambiamento lento ma significativo nel profilo delle montagne, rendendole sempre più fragili. Uno dei principali segnali di questa instabilità è la presenza di laghi glaciali, frane di detrito e crolli di ghiaccio e roccia. Il ghiacciaio del Belvedere, il più grande del Piemonte situato nel gruppo del Monte Rosa, è particolarmente colpito da questi fenomeni. Anche i ghiacciai dell’Adamello, come Adamello-Mandrone, Lares e Lobbia, stanno mostrando segni di instabilità con la comparsa di crepacci circolari chiamati “calderoni” che portano a crolli improvvisi di ghiaccio. Il ghiacciaio di Lares sull’Adamello ha perso più del 50% della sua superficie in 60 anni, passando da 6 km2 nel 1960 a 2,8 km2 nel 2023.

Aumento dei laghi glaciali e eventi estremi

Un altro dato allarmante evidenziato nel rapporto è l’aumento del numero di laghi glaciali. Ad esempio, in Valle d’Aosta, il numero totale di laghi glaciali è quasi raddoppiato tra il 2006 e il 2015, con la comparsa di 170 nuovi laghi. Inoltre, nel 2023 si è verificato un raddoppio degli eventi di instabilità ad alta quota, con colate detritiche che rappresentano oltre il 60% dei casi e frane che rappresentano il restante 40%. Il Trentino-Alto Adige è una delle regioni più colpite da questi fenomeni.

Di fronte a questa situazione critica, Legambiente, CIPRA e il Comitato Glaciologico Italiano hanno indicato tre linee di intervento prioritario per il governo. Prima di tutto, è necessario un maggiore coordinamento delle politiche di adattamento al cambiamento climatico a livello nazionale e territoriale. In secondo luogo, è fondamentale attuare pienamente la Carta di Budoia per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici. Infine, è necessaria un’alleanza europea per la gestione comune dei ghiacciai e delle risorse ad essi legate.

Come afferma Legambiente, le montagne sono uno dei luoghi in cui si osserva un impatto accelerato della crisi climatica. Il monitoraggio costante dei ghiacciai alpini attraverso la campagna “Carovana dei ghiacciai” permette di documentare questi cambiamenti e di sensibilizzare sul tema dell’adattamento alla crisi climatica.

Redazione

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