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“Detenuto leccese si finge pentito per assassinare la pm Antimafia”

Detenuto progettava di uccidere la pm Antimafia Carmen Ruggiero durante un interrogatorio

Un detenuto di nome Pancrazio Carrino, di 42 anni, aveva progettato di uccidere la pm Antimafia Carmen Ruggiero durante un interrogatorio. Carrino era detenuto nel carcere di Lecce dopo essere stato arrestato nell’operazione ‘The Wolf’ del luglio scorso, condotta dalla Dda di Lecce e dai carabinieri di Brindisi contro il clan Lamendola-Cantanna nel brindisino.

Il racconto del detenuto: “Puntavo alla giugolare”

Dopo aver simulato di voler collaborare con i magistrati, Carrino si presentò per un interrogatorio il 31 luglio, a due settimane dall’arresto, davanti alla pm Ruggiero, che aveva condotto le indagini nel blitz che aveva portato all’arresto. Durante un interrogatorio successivo, avvenuto il 23 ottobre nel carcere di Terni, Carrino ha rivelato la sua intenzione di uccidere la pm. Ha dichiarato: “La mia intenzione era quella di tagliare la gola al Pubblico Ministero che si sarebbe presentato se avesse dato seguito alla mia richiesta di collaborazione”. Durante l’interrogatorio, Carrino ha spiegato: “Ero seduto di fronte alla pm e cercavo di capire se mi trovavo a una distanza sufficiente per poterle tagliare la giugolare senza essere bloccato”.

Il pezzo di ceramica nascosto

Carrino ha rivelato di aver nascosto un pezzo di ceramica del bordo interno del water della sua cella di isolamento. Ha spiegato al pubblico ministero Raffaele Pesiri, sostituto procuratore del tribunale di Terni, che era stato delegato dalla Ruggiero: “Mi preparo un pezzo di ceramica del bordo interno del water della cella di isolamento e lo avvolgo in una busta nera di plastica della spazzatura”. Carrino ha anche ammesso di aver nascosto il pezzo di ceramica nel suo retto per evitare che venisse scoperto durante una perquisizione. Ha raccontato: “Mi ricordo che chiesi di andare in bagno per poterlo estrarre. Mi venne concesso e fui accompagnato da un agente della Polizia penitenziaria. Ricordo che, dopo essere uscito dal bagno, mi sono trovato in una stanza, dove è entrato il tenente di San Vito dei Normanni e mi ha trovato il pezzo di ceramica che avevo nascosto nella parte alta della mutanda”.

Redazione

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