Dialogo tra Agnese Moro e Adriana Faranda: riflessioni su carcere e giustizia - avvisatore.it
Adriana Faranda e Agnese Moro hanno inaugurato una serie di incontri promossi dalla Pastorale Carceraria della diocesi di Roma. La figlia di Aldo Moro, vittima delle Brigate Rosse, e una ex membro del gruppo responsabile del rapimento e dell’omicidio del politico democristiano, si sono ritrovate a partire dal 2009 in un percorso di giustizia riparativa.
“La giustizia riparativa per me significa confrontarsi con l’irreparabile – afferma Agnese Moro – l’irreparabile è anche pericoloso perché trattiene il passato. Il passato non passa mai”, condivide la figlia dell’ex presidente della DC. “Ogni giorno mio padre esce di casa, viene rapito, la scorta viene eliminata, lui rimane prigioniero e viene poi ritrovato morto dopo 55 giorni. Questo porta con sé molte emozioni, inclusa la sensazione di colpa per non essere riuscita a salvarlo”.
Adriana Faranda racconta il suo bisogno di incontrare Agnese Moro per affrontare il proprio passato e il “dolore presente negli altri”. “Solo chi ha sperimentato un dolore come quello di Agnese può paradossalmente comprendere ciò che ho provato io. Sono dolori molto diversi ma accomunati, mi sono sentita compresa da Agnese come da nessun altro”, ha dichiarato l’ex brigatista. L’incontro, al quale hanno partecipato circa un centinaio di persone, si è svolto presso il Pontificio Seminario Maggiore in piazza San Giovanni in Laterano.
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