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Dimissioni ufficiali di Matteo Cozzani da capo di gabinetto in Regione Liguria: accusato di corruzione e voto di scambio

‘inchiesta per corruzione e il coinvolgimento di Cozzani

Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere, è finito al centro di un’inchiesta per corruzione che ha coinvolto anche le procure di Spezia e Genova. Le accuse mosse contro di lui sono pesanti: avrebbe utilizzato il suo ruolo di capo di gabinetto in Regione Liguria per favorire alcuni imprenditori in cambio di denaro e altri benefici.

Secondo le indagini, Cozzani avrebbe ricevuto tangenti per un totale di circa 300mila euro, soldi che sarebbero stati utilizzati per finanziare la sua campagna elettorale alle regionali del 2020, quando diventò uomo di fiducia di Giovanni Toti.

Le dimissioni da capo di gabinetto in Regione Liguria

Dopo l’annuncio durante l’interrogatorio di garanza, oggi si apprende in ambienti politici che Matteo Cozzani si è ufficialmente dimesso dal ruolo di capo di gabinetto in Regione Liguria. Una decisione che arriva dopo le accuse di corruzione e il conseguente arresto ai domiciliari.

Le dimissioni di Cozzani rappresentano un duro colpo per la giunta regionale ligure, che aveva riposto grande fiducia nell’ex sindaco di Portovenere. Tuttavia, la decisione di lasciare l’incarico era inevitabile, viste le gravi accuse mosse contro di lui.

‘inchiesta per voto di scambio aggravato

Oltre alle accuse di corruzione, Matteo Cozzani è anche accusato di voto di scambio aggravato dall’aver agevolato la mafia. Secondo le indagini dei pm di Genova, Cozzani avrebbe favorito l’elezione di alcuni candidati alle regionali del 2020 in cambio di voti da parte di esponenti della criminalità organizzata.

legami con la mafia e le conseguenze politiche

Le accuse di voto di scambio aggravato dall’aver agevolato la mafia sono particolarmente gravi, in quanto mettono in luce i legami tra politica e criminalità organizzata. La notizia delle dimissioni di Cozzani ha scosso la politica ligure, che ora deve fare i conti con le conseguenze di questa vicenda.

La giunta regionale ligure ha preso le distanze da Cozzani, ribadendo la necessità di una netta separazione tra politica e criminalità organizzata. Tuttavia, le accuse mosse contro l’ex sindaco di Portovenere rischiano di avere ripercussioni anche su altri esponenti politici liguri, coinvolti direttamente o indirettamente nella vicenda.

La vicenda di Matteo Cozzani rappresenta un campanello d’allarme per la politica ligure, che deve fare i conti con la corruzione e i legami con la criminalità organizzata. Le dimissioni dell’ex capo di gabinetto sono un primo passo per ripristinare la legalità e la trasparenza nelle istituzioni, ma c’è ancora molto lavoro da fare per garantire ai cittadini liguri un’amministrazione pubblica efficiente e onesta.

Francesca Monti

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