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Emanuela Fanelli si racconta: dalla carriera cinematografica alle molestie subite in giovane età

La storia di Emanuela Fanelli si intreccia con successi professionali e esperienze personali che hanno segnato la sua vita. L’attrice, recentemente premiata ai David di Donatello per la sua interpretazione nel film “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi, ha condiviso i momenti che hanno caratterizzato la sua carriera e le sfide affrontate. In un’intervista a Vanity Fair, Fanelli ha parlato non solo del suo percorso nel mondo della recitazione, ma anche di tematiche sociali significative, come la maternità e le molestie subite a soli diciotto anni.

Emanuela Fanelli: un percorso di successo nel cinema

Dalla maestra d’asilo all’acclamata attrice

Emanuela Fanelli ha intrapreso un viaggio artistico affascinante, iniziando come maestra d’asilo e baby sitter. La recitazione, inizialmente considerata un semplice hobby, si è trasformata in una professione a tempo pieno nel 2012. Questo cambio di rotta ha segnato una tappa fondamentale nella sua vita, tanto da portarla a ricevere riconoscimenti prestigiosi come i David di Donatello. Nel film “C’è Ancora Domani”, Fanelli interpreta il ruolo di Marisa sotto la direzione di Paola Cortellesi, un progetto che ha arricchito la sua carriera e ha rappresentato un momento di grande crescita artistica.

Durante l’intervista, l’attrice ha rivelato il suo profondo rapporto di amicizia e collaborazione con Cortellesi, sottolineando come questa le abbia proposto di recitare in un ruolo che l’ha colpita particolarmente. L’entusiasmo di Fanelli per la recitazione è palpabile, ma riesce a mantenere una visione equilibrata sul successo: “Se dovesse finire domani, è stato bello. Non recito per diventare famosa o per i soldi”, ha dichiarato. Questa umiltà emerge come uno dei tratti distintivi della sua personalità, un valore che accompagna il suo percorso artistico.

Maternità, pressioni sociali e molestie subite

Una voce contro le domande inappropriate

Nel corso dell’intervista, Emanuela Fanelli ha affrontato il tema della maternità, evidenziando le pressioni e le aspettative sociali verso le donne. “Bisogna smettere di domandare a una donna perché non diventa madre,” ha affermato, richiamando l’attenzione sulle norme culturali che stigmatizzano chi non segue il tradizionale percorso della maternità. La sua apertura su questi temi rappresenta un invito a riflettere sulle difficoltà psicologiche e sociali che molte donne affrontano quando si tratta di decidere riguardo alla propria vita familiare.

Inoltre, la Fanelli ha condiviso la sua esperienza personale riguardo alla molestia subita a soli diciotto anni. Raccontando l’episodio avvenuto su un treno, in cui un uomo si è comportato in modo inappropriato, l’attrice ha portato alla luce una questione di grande rilevanza sociale che continua a colpire molte persone, in particolare le donne. Questi momenti segneranno la vita di molte ragazze, influenzandone la percezione della sicurezza e dell’interazione sociale. La testimonianza di Fanelli si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro la violenza e le molestie, invitando le istituzioni e la società ad affrontare con serietà questo tema cruciale.

La vita personale di Emanuela Fanelli

Single e lontana dalle app di incontri

Nonostante il successo e la notorietà, Emanuela Fanelli vive una vita personale piuttosto riservata. Attualmente single, ha condiviso le sue difficoltà nel conoscere nuove persone, relazionandosi con l’imbarazzo e la frustrazione che talvolta accompagna le interazioni sociali. “Mi imbarazza e mi annoia la fase della presentazione,” ha detto. Una affermazione che mette in evidenza la complessità dei rapporti interpersonali, specialmente in un’epoca segnata da app e piattaforme dedicate all’incontro.

Nonostante tutto, Emanuela Fanelli continua a concentrarsi sulla sua carriera e sul suo percorso nel mondo del cinema, dimostrando determinazione e passione per il suo lavoro. La sua storia è un chiaro esempio di come il talento, unito alla resilienza e alla capacità di affrontare le sfide, possa portare a risultati straordinari in un campo spesso competitivo e difficile. Queste esperienze, sia professionali che personali, non solo arricchiscono la sua vita, ma contribuiscono anche a una narrazione più ampia riguardo il ruolo e la voce delle donne nel settore dell’intrattenimento.

Giordana Bellante

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