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Emergenza a Talanico: disastro idrogeologico provoca danni ingenti e due dispersi

A Talanico, frazione del comune di San Felice a Cancello, gli abitanti si trovano a fronteggiare una difficile situazione dopo il devastante evento che ha colpito la zona. Il fiume di fango e detriti ha causato ingenti perdite materiali e ha portato alla scomparsa di due residenti, instillando un senso di tristezza e determinazione tra la popolazione. Nonostante la devastazione, i cittadini iniziano a ripulire e a riaprire le proprie attività, un chiaro segno di resilienza in un momento di crisi.

l’impatto devastante del maltempo

un evento inaspettato

Le violente piogge che hanno martellato Talanico non si sono limitate a causare allagamenti superficiali, ma hanno generato una frana catastrofica che ha devastato diversi centri abitati. Solo quindici minuti di pioggia intensa sono bastati per provocare il passaggio di un torrente di fango che ha distrutto strade, case e attività commerciali. Il bilancio è pesante: oltre a numerosi danni materiali, ci sono due persone disperse, Agnese Milanese e suo figlio Giuseppe Guadagnino. L’area, già vulnerabile a eventi simili, subisce oggi le conseguenze di una storia di inattività nella manutenzione del territorio.

le reazioni della comunità

La frustrazione e il dolore per la perdita di beni e la paura per i dispersi permeano l’atmosfera a Talanico. La comunità si è mobilitata per iniziare i lavori di pulizia, con molti che si sono armati di pale e attrezzi per rimuovere il fango dalle proprie case. Nonostante il sentimento di impotenza, i residenti hanno espresso la volontà di non arrendersi, sostenendo l’importanza di ricominciare il prima possibile. Due bar e una macelleria hanno riaperto i battenti, testimoniando lo spirito intraprendente di una popolazione che desidera tornare alla normalità.

la ricerca dei dispersi

operazioni di soccorso in corso

I vigili del fuoco si sono messi subito al lavoro per cercare Agnese e Giuseppe. Le operazioni coinvolgono diversi mezzi, tra cui droni, cani molecolari e sommozzatori, per scandagliare un’area devastata, lunga oltre due chilometri. La speranza di trovare i due dispersi è palpabile, ma dopo la lunga notte di ricerche, ogni passaggio nel fango è carico di apprensione. Le testimonianze dei familiari e dei vicini di casa ritraggono una scena di angoscia e determinazione.

una comunità in lutto

Raffaele, altro figlio di Agnese, si trova a rievocare il tragico momento in cui ha visto i suoi familiari allontanarsi per cercare riparo. La sua disperazione racconta non solo di una perdita imminente, ma anche della fragilità che pervade la vita di molti residenti, già provati da lutti e difficoltà. Le ricerche continuano, nonostante l’aria di tristezza e la preoccupazione che avvolge la comunità. I soccorritori sono in costante contatto con i familiari, cercando di mantenere alta la speranza.

la fragilità del territorio: un problema noto

storico di eventi estremi

Il sindaco di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo, ha sottolineato l’importanza di affrontare il dissesto idrogeologico della zona. Talanico non è estranea a tragedie del genere; negli anni ’90, una devastante alluvione colpì Sara. La fragilità del territorio è un tema ricorrente, con allagamenti e frane che si ripetono nel tempo. Tuttavia, la scarsità di interventi di manutenzione e la cattiva gestione degli spazi pubblici hanno accentuato la vulnerabilità.

la richiesta di stato di calamità

Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale,” ha dichiarato Nuzzo, esprimendo una sensazione di abbandono da parte delle istituzioni di fronte alle difficoltà, che per anni sono state segnalate senza ottenere risposte adeguate. La richiesta di intervento è dunque un passo fondamentale per ottenere aiuti concreti e risorse destinate a migliorare la sicurezza territoriale. In attesa di risposte, i residenti si trovano a dover affrontare un’emergenza che trascende la singola tragedia di persone disperse.

I presaggi del maltempo continuano a mostrare l’urgenza di interventi strutturali volti alla salvaguardia del territorio, affinché situazioni simili possano essere evitate. Le testimonianze di oggi rappresentano non solo un ricordo, ma un monito per il futuro.

Luisa Pizzardi

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