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Emergenza siccità nel sud Italia: grano e posti di lavoro a rischio a causa delle condizioni climatiche avverse

La siccità sta devastando le terre del sud Italia, causando perdite significative nei raccolti e gravi conseguenze sull’occupazione agricola. Dalla Sicilia alla Puglia, passando per Basilicata e Sardegna, la mancanza di pioggia sta creando un panorama desolante, con stime impressionanti sui danni e sull’impatto economico del fenomeno.

I danni ai raccolti: una crisi inarrestabile

Stime allarmanti sul grano

La situazione più preoccupante si registra nei campi di grano, dove, secondo un monitoraggio di Coldiretti, si prevede un calo dei raccolti fino al 70%. Gli agricoltori segnalano che un campo di grano su cinque è stato completamente compromesso dalla siccità. In Puglia, le rese per ettaro sono quasi dimezzate, mentre in Sicilia molte aziende agricole hanno addirittura rinunciato a raccogliere i propri prodotti. In alcune aree, la produzione di grano è stata completamente azzerata, contribuendo a una previsione di crollo della produzione nazionale di circa 3 miliardi di chili, il livello più basso degli ultimi 15 anni. Questo fenomeno mette a rischio non solo l’approvvigionamento alimentare, ma anche il futuro economico delle aziende agricole coinvolte.

Altre coltivazioni sotto stress

Non solo il grano: il monitoraggio evidenzia anche gravi problemi per le altre coltivazioni. I campi di foraggi e di erba medica sono stati praticamente distrutti, e si segnalano difficoltà significative per la produzione di frutta e ortaggi. Le prime stime suggeriscono che anche la vendemmia e il raccolto delle olive subiranno le conseguenze della siccità, con effetti a lungo termine sulla qualità e sulla quantità dei prodotti. Le aziende, già in difficoltà, sono costrette a fronteggiare un’emergenza che riduce drasticamente le opportunità di lavoro e di lucro.

Impatto occupazionale e causale

La perdita di posti di lavoro nell’agricoltura

Un aspetto particolarmente drammatico di questa crisi è la conseguente perdita di posti di lavoro. Secondo un’analisi di Coldiretti basata su dati Istat relativi al primo trimestre del 2024, si stima che la siccità abbia causato la scomparsa di circa 33.000 posti di lavoro nel settore agricolo del sud Italia. La quasi totalità di queste perdite è attribuibile alle campagne del sud, mentre al nord si registra un aumento dei lavoratori e al centro una lieve diminuzione. Le aziende sono obbligate a licenziare o a non assumere, aggravando ulteriormente la già difficile situazione economica delle comunità agricole.

Fattori aggravanti: cambiamenti climatici e infrastrutture

Il report di Coldiretti sottolinea che la situazione è ulteriormente aggravata da carenze infrastrutturali croniche. Le reti idriche, in precario stato, disperdono gran parte della scarsa acqua disponibile. Le difficoltà di approvvigionamento idrico, unite agli effetti dei cambiamenti climatici, creano una tempesta perfetta per l’agricoltura nel sud Italia. Senza interventi significativi e una pianificazione strategica, il futuro dell’agricoltura in questa regione appare sempre più compromesso.

Prospettive future: una qualità in miglioramento ma un volume in calo

La buona qualità del prodotto

Nonostante l’emergenza, non tutte le notizie sono negative. Coldiretti riporta che la qualità del grano che si riesce a produrre è mediamente buona-ottima, un fattore che potrebbe giocare a favore delle aziende che riusciranno comunque a raccogliere. Questo aspetto è cruciale, poiché la domanda di prodotti di qualità resta elevata, anche in un contesto di crisi. Tuttavia, ciò non basta a compensare le enormi perdite di volume di produzione, né a risollevare le sorti economiche delle aziende agricole del sud Italia.

Necessità di azioni immediate

Con l’arrivo della stagione estiva, le previsioni non sembrano incoraggianti. Rimanere in attesa di piogge che possano mitigare la crisi potrebbe non essere sufficiente. È quindi fondamentale che i governanti, le associazioni agricole e le comunità locali collaborino per implementare misure efficaci e sostenibili nel breve e lungo termine, per affrontare sia le conseguenze immediate della siccità che gli squilibri strutturali del settore agricolo. Il tempo per agire è ora, affinché le speranze di recupero e rinascita non svaniscano nella secchezza della terra.

Redazione

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