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Emergenza-urgenza in Italia: aumentano le aggressioni al personale sanitario e la situazione è critica

L’emergenza sanitaria in Italia sta assumendo contorni inquietanti, evidenziando una crescente preoccupazione per il personale medico e sanitario, sottoposto a ripetute aggressioni durante il servizio. La situazione, segnalata da Mario Balzanelli, presidente della Sis118, pone l’accento su un sistema in grave stato di abbandono, con conseguenze rilevanti non solo per i professionisti, ma anche per i cittadini. In questo contesto, è fondamentale esplorare in dettaglio il fenomeno delle aggressioni e le difficoltà che affliggono il Sistema sanitario.

Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario

Negli ultimi anni, le aggressioni nei confronti dei medici e del personale sanitario, in particolare all’interno del SISTEMA di emergenza-urgenza, sono aumentate in modo esponenziale. Questi episodi, ormai una triste realtà, si verificano quasi quotidianamente e sono stati resi noti a seguito di eventi drammatici come quello accaduto a Maruggio, in provincia di Taranto, dove una dottoressa ha subito un’aggressione durante il turno in guardia medica. Balzanelli evidenzia che l’aggressione ai professionisti non è un caso isolato, ma un sintomo di un problema sistemico più ampio che colpisce tutte le regioni italiane.

Le aggressioni non soltanto danneggiano gli operatori per le lesioni fisiche, ma intaccano profondamente il morale e la motivazione del personale, creando un ambiente di lavoro sempre più difficile. È un fenomeno che, secondo Balzanelli, richiede un intervento radicale da parte delle istituzioni, poiché sebbene vi siano leggi in vigore per reprimere tali atti, l’applicazione di queste normative risulta spesso inadeguata. Le riflessioni del presidente della Sis118 pongono in risalto l’urgenza di svolgere un’analisi approfondita delle cause e di trasformare le conclusioni in azioni concrete.

Cause delle aggressioni: ritardi e inadeguatezza percepita

Balzanelli individua due principali motivi alla base delle aggressioni al personale sanitario: il presunto ritardo nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e l’inadeguatezza percepita della risposta ricevuta dai cittadini. In situazioni di emergenza, un intervento che all’apparenza può sembrare tardivo viene spesso attribuito al personale medico, che diventa quindi il capro espiatorio delle frustrazioni dei cittadini. La percezione di un servizio inadeguato crea un clima di tensione che può sfociare in comportamenti aggressivi.

Tuttavia, la realtà dei fatti dimostra che il sistema di emergenza 118, nonostante le critiche, opera in una condizione di grande stress e con risorse limitate. Balzanelli sottolinea che non esiste una correlazione diretta tra i tempi di attesa e la qualità del servizio offerto, evidenziando che spesso le tempistiche di arrivo delle ambulanze sono più rapide di quanto non si creda. Le responsabilità, secondo il presidente della Sis118, si concentrano su un sistema sanitario pubblico che, per vari motivi, non riesce a garantire un servizio adeguato né a tutelare i professionisti dagli attacchi.

Un sistema in crisi: risposte istituzionali necessarie

La situazione del Sistema sanitario italiano, in particolare del 118, è caratterizzata da una serie di criticità che richiedono attenzione immediata. Secondo Balzanelli, dal 2017 ad oggi le aggressioni ai professionisti del settore sono aumentate esponenzialmente, parallelamente a un sistematico abbandono delle strutture e al deterioramento delle condizioni lavorative. Il personale è sempre più demotivato e, in molti casi, costretto a lasciare il servizio per cercare condizioni di lavoro più dignitose altrove.

La Sis118 rappresenta, a detta di Balzanelli, una “colonna vertebrale” del Servizio sanitario nazionale. Ma questa colonna è sempre più disarticolata, con conseguenze evidenti sulla qualità del servizio e sulla capacità di rispondere efficacemente alle emergenze sanitarie. Per affrontare questa crisi, non basta la solidarietà morale espressa dalle istituzioni; occorre una risposta concreta che traduca le analisi delle problematiche in interventi tangibili e coerenti.

In definitiva, il settore dell’emergenza-urgenza merita un ripensamento radicale e un rinnovato impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti. I cittadini e gli operatori sanitari, come evidenziato da Balzanelli, continuano a essere le vere vittime di un sistema in crisi, e da loro aumentano le richieste di azioni risolutive e di una maggiore attenzione da parte del legislatore.

Giordana Bellante

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