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Emiliano Tizzo Marsili: Ultimo Match per un Campione del Pugilato a Civitavecchia il 27 Settembre

Il 27 settembre segna un giorno memorabile per gli appassionati di pugilato e per la carriera di Emiliano Tizzo Marsili. In questa occasione, il pugile romano salirà per l’ultima volta sul ring da professionista, affrontando il colombiano Diego Lagos a “La Marina” di Civitavecchia. Questo incontro costituirà il clou di una riunione pugilistica ad ingresso gratuito, visibile in diretta su RaiSport. Con più di vent’anni di carriera alle spalle, Marsili rappresenta una pietra miliare nella storia del pugilato italiano.

La carriera di Marsili: dall’inizio all’apice

I primi passi nel pugilato

Emiliano Marsili ha iniziato la sua avventura nel pugilato nel 1992, quando aveva solo 15 anni e mezzo. La sua introduzione a questo sport è stata influenzata da un amico che frequentava una palestra locale. A quei tempi, la sua formazione avveniva sotto la guida di Peppe Perris, un maestro noto per aver istruito diversi pugili che sarebbero poi diventati campioni. Dopo tre mesi di allenamento, Marsili partecipò al suo primo torneo, “I Primi Pugni“, riservato agli under 16, emergendo come campione regionale, interregionale e italiano. Questo esordio promettente segnò l’inizio di una carriera straordinaria nel mondo del pugilato professionistico.

Il cammino verso il successo

Nel corso della sua lunga carriera, Marsili ha conquistato numerosi titoli prestigiosi, tra cui il campionato del mondo IBO, il campionato europeo e il titolo WBC Silver, oltre a quello italiano. I momenti più significativi della sua carriera, tuttavia, sono legati al titolo europeo vinto contro Luca Giacon e al trionfo mondiale ottenuto a Liverpool contro Derry Mathews. La vittoria contro Mathews rappresenta un’impresa notevole, dato che molti lo davano già per sconfitto prima dell’incontro.

Le sfide del pugilato in Italia

Difficoltà economiche e mancanza di visibilità

Nonostante i successi accumulati, Marsili ha dovuto affrontare sfide significative nel conciliare la carriera sportiva con il lavoro. A differenza di altri paesi, il pugilato in Italia non riceve la visibilità e il supporto che meriterebbe. La mancanza di copertura televisiva limita infatti le opportunità di sponsorizzazione, rendendo difficile per i pugili professionisti guadagnarsi da vivere esclusivamente con questo sport. Negli anni ’80, per esempio, un titolo europeo poteva fruttare fino a 130 milioni di lire, mentre ora i compensi si erano ridotti a cifre molto più basse.

La difficoltà di mantenere il peso

Uno dei principali ostacoli per Marsili è stato il mantenimento del peso. Combattendo nella categoria dei 61 kg, con un peso normale di 70 kg, il pugile ha dovuto affrontare notevoli sacrifici. La preparazione per gli incontri, costellata da rinvii e incertezze, ha reso questo compito ancora più arduo. Nonostante ciò, Marsili è riuscito a rimanere in forma fino all’ultimo match, un’impresa non da poco per un atleta di 48 anni.

Il saluto al ring: un nuovo inizio

Il ritiro e la vita dopo il pugilato

Con il match del 27 settembre, Marsili si prepara a salutare il pugilato professionistico, ma non prima di aver messo in campo tutte le sue abilità per un’ultima vittoria. La decisione di ritirarsi è arrivata dopo una attenta valutazione del suo stato fisico. Il pugile ha già in mente il futuro, desiderando trasmettere la sua esperienza alle nuove generazioni. Ha recentemente ottenuto il brevetto da maestro e, insieme a sua moglie, che agirà come manager, intende aprire una scuderia per giovani talenti.

Un ultimo incontro sotto i riflettori

Marsili si prepara a scendere in campo per affrontare Diego Lagos con la determinazione di lasciare un segno indelebile in questo sport. “Espero di vedere un pubblico affollato a Civitavecchia, pronto a sostenermi nel mio ultimo incontro.” Promette di onorare il ring e l’arte del pugilato, dando il massimo e contribuendo a rendere la serata memorabile. La sua carriera, costellata di successi e battaglie, culminerà in un’atmosfera carica di emozioni, dove il trionfo sarà celebrato non solo per il vincitore, ma per lo sport stesso.

Redazione

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