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Epico debutto della nuova macchina di santa rosa: la Dies Natalis conquista il centro storico

L’evento della Dies Natalis ha accolto con entusiasmo la nuova macchina dell’architetto Raffaele Ascensi, un momento atteso e celebrato dai devoti di santa rosa. I facchini, venerati come veri e propri eroi, hanno affrontato una prova impegnativa, portando con orgoglio una colonna di luce attraverso le strade affollate del centro storico. La tradizione, intrisa di emozione e devozione, ha visto la partecipazione di migliaia di persone, pronte ad esprimere il loro sostegno e la loro ammirazione.

La macchina di santa rosa: simbolo di tradizione e modernità

Una creazione architettonica di grande impatto

La nuova macchina di santa rosa progettata da Raffaele Ascensi rappresenta un connubio tra arte e fede. Questo capolavoro architettonico si erge come simbolo di una tradizione che affonda le radici nella storia della città, trasformandosi nel tempo pur mantenendo il suo fascino. Con un’illuminazione spettacolare e una struttura imponente, la macchina riesce a catturare l’attenzione di tutti, rimanendo impressa nella memoria di chi partecipa a questo evento. La scelta di materiali e forme riflette l’identità della celebrazione, conferendo un senso di rinnovamento e rispetto per le tradizioni locali.

Un cammino che unisce il passato e il presente

Portare la macchina attraverso le strade del centro storico è un atto che va oltre il semplice trasporto; è una rievocazione di secoli di storia e di fede. Ogni passo compiuto dai facchini, i “cavalieri”, diventa un potente richiamo al passato, un modo per onorare la santa e rendere omaggio al lavoro di coloro che l’hanno preceduti. La sfida di trasportare oltre cinque tonnellate di luce è un gesto carico di significato, un atto che unisce la comunità e ne rafforza il tessuto sociale, tutti insieme in un momento di pura devozione.

Il ruolo del capofacchino: guida e simbolo di unità

Il coraggio di Luigi Aspromonte

La conduzione della macchina è stata affidata a Luigi Aspromonte, che ha sostituito Sandro Rossi, attualmente in convalescenza. Aspromonte ha guidato i facchini con abilità e determinazione, affrontando le difficoltà dei passaggi più stretti in via Roma e Corso Italia. La sua leadership è stata fondamentale per mantenere l’unità del gruppo e per garantire che la tradizione fosse rispettata e portata avanti. Con esperienza e grande senso di responsabilità, Aspromonte ha saputo motivare i suoi compagni anche nei momenti più faticosi.

Un messaggio di costanza e fede

Al termine del percorso, Aspromonte ha preso un momento per rivolgersi ai facchini stremati ma soddisfatti. Ha condiviso parole di orgoglio, riconoscendo lo sforzo di ognuno e sottolineando l’importanza della fede e del lavoro di squadra. Rivolgendosi a Sandro Rossi con affetto, ha rimarcato come il suo insegnamento continui a vivere nei cuori di chi ha partecipato a questa impresa. “Siamo risultati degni dei tuoi insegnamenti”, ha detto, tracciando un legame emotivo tra passato e presente, e tra i facchini stessi.

Un’esperienza collettiva di gioia e partecipazione

Una folla entusiasta di sostenitori

L’evento ha attratto una folla di appassionati, devoti e curiosi, in un clima di festosa partecipazione. Le strade del centro hanno vibrato di applausi e incitamenti, creando un’atmosfera coinvolgente e celebrativa. Gli spettatori hanno condiviso emozioni, tutte unite dalla soddisfazione di assistere a un rito così significativo per la comunità, un vero e proprio spettacolo che ha unito riti, storia e cultura.

La magia dell’edizione 2023

Il debutto della nuova macchina della Dies Natalis di santa rosa ha dimostrato come la tradizione possa evolversi, rimanendo sempre un valore fondamentale. La bellezza del momento, l’energia del gruppo e la fede della comunità sono stati elementi chiave per rendere questa edizione 2023 particolarmente memorabile. La luce della macchina, simbolo di speranza e di unità, ha attraversato le strade in un percorso che ha toccato il cuore di tutti, mantenendo viva l’essenza di una tradizione che continua a brillare nella storia della città.

Luisa Pizzardi

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