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Eurispes: Il 41,8% dei docenti elementari e medie non ha mai riscontrato abbandono scolastico

La dispersione scolastica in Italia: i dati del 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l’università

Solo il 41,8% dei docenti non ha mai riscontrato casi di abbandono scolastico nella propria scuola. Questo è uno dei dati emersi dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l’università dell’Eurispes. Il rapporto evidenzia come la dispersione scolastica sia più diffusa tra i ragazzi delle scuole medie, dove solo il 28,6% dei docenti non ha mai riscontrato casi di abbandono, rispetto al 46,4% delle scuole primarie.

Le regioni insulari e le cause della dispersione scolastica

Nelle regioni insulari, meno di un insegnante su cinque dichiara di non aver mai riscontrato casi di abbandono scolastico, pari al 19,2%. Tra coloro che hanno avuto esperienza di questo fenomeno, la maggioranza afferma di averlo potuto osservare “qualche volta” (41,5%), superando coloro che rispondono “raramente” (30,4%). Secondo il campione intervistato, la motivazione principale della dispersione risiede nella povertà culturale dell’ambiente di origine degli alunni, secondo il 59,5% degli insegnanti. Il 18,5% imputa alla scuola di non saper coinvolgere e motivare gli studenti, mentre il 6,5% ritiene che la causa principale sia lo scarso interesse degli alunni e il 6,4% l’indigenza delle famiglie.

Le soluzioni proposte dagli insegnanti

Per contrastare la dispersione scolastica, gli insegnanti ritengono necessario seguire con maggior attenzione l’apprendimento e l’integrazione degli alunni con difficoltà, secondo il 41,1% degli intervistati. In secondo luogo, si ritiene importante coinvolgere maggiormente le famiglie di origine nel percorso scolastico degli alunni, con il 33,3% dei voti. Solo il 13,4% ritiene urgente rafforzare il collegamento tra insegnamento e mercato del lavoro, mentre solo il 4,7% vorrebbe un sostegno economico per le famiglie indigenti. Il 7,5% propone altre tipologie di provvedimenti.

La figura del docente a sostegno e la presenza dei supplenti

I docenti si mostrano favorevoli all’introduzione della figura del docente a sostegno dei ragazzi con difficoltà o poco coinvolti, con il 19,6% che si dichiara favorevole e il 33,6% che pensa che sia una buona proposta, seppur difficilmente realizzabile. Complessivamente, il 53,2% dei docenti intervistati è favorevole o pensa che sia una buona proposta. D’altro canto, il 37,5% dei docenti si è dichiarato contrario e il 9,3% ritiene che sia una proposta irrealizzabile, senza esprimersi sulla sua possibile validità.

Secondo il rapporto, circa un quarto degli insegnanti attualmente in cattedra è un supplente. La presenza eccessiva di docenti non di ruolo che si avvicendano nelle supplenze sembra costituire un ostacolo alla continuità didattica e al processo educativo e di apprendimento degli studenti, secondo il 58,5% dei docenti intervistati.

Redazione

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