“Ex agenti di polizia al centro del caso Ong-Salvini: nuove testimonianze emergono nel processo per sequestro di persona”

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"Ex agenti di polizia al centro del caso Ong-Salvini: nuove testimonianze emergono nel processo per sequestro di persona" - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 14 Giugno 2024 by Francesca Monti

Contesto: Un gruppo di ex agenti di polizia, precedentemente impiegati come personale di sicurezza privata a bordo di una nave umanitaria, si ritrova ora coinvolto nel processo contro Matteo Salvini, leader della Lega, accusato di sequestro di persona. La storia, in parte emersa durante un precedente processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sta ora riemergendo nel dibattimento in corso a Palermo.

‘inizio della controversia: le accuse alle Ong

Nel 2017, tre ex agenti di polizia, due dei quali licenziati per motivi disciplinari e uno in pensione, prestavano servizio come personale di sicurezza privata per la Imi Security Service a bordo della Iuventa, una nave di Save The Children utilizzata per il salvataggio di migranti in mare. tre contattarono la Lega, offrendo informazioni e video su quanto accadeva a bordo della nave, con l’intenzione di ottenere in cambio vantaggi e un impiego più redditizio e comodo.

Queste testimonianze furono inizialmente considerate decisive nelle accuse alle Ong di comportarsi come “taxi del mare”. Tuttavia, dopo un lungo processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che coinvolse gli equipaggi di tre Ong – Save The Children, Jugend Rettet e Medici Senza Frontiere – tutte le accuse si rivelarono infondate e tutti gli imputati furono prosciolti.

Il coinvolgimento nel processo Salvini

Ora, la Procura di Palermo sta portando nuovamente alla luce questa vicenda nel processo in cui Salvini è accusato di sequestro di persona per aver negato illegalmente lo sbarco a Lampedusa ai profughi soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. pubblici ministeri hanno chiesto al tribunale di sentire i tre ex agenti di polizia, una volta considerati testimoni chiave a Trapani, ma successivamente smentiti in modo eclatante dal gup.

La difesa di Salvini ha chiesto del tempo per esprimere un parere sulla richiesta. giudici hanno concesso questa proroga, rinviando la decisione al 12 luglio. In quella data, il collegio dovrà anche decidere sull’ammissione come testimone dell’ex ministro spagnolo Josep Borrel, attualmente Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Per la Procura, sentire i tre ex agenti di polizia è fondamentale, in quanto la loro testimonianza rappresenterebbe un’ulteriore prova del reale motivo per cui Salvini rifiutò l’approdo a Lampedusa alla nave spagnola. La procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i pm Gery Ferrara e Giorgia Righi non credono che il rifiuto ripetutamente espresso dall’allora ministro dell’Interno fosse dovuto a esigenze di redistribuzione dei profughi o a questioni relative all’assegnazione del porto sicuro. Piuttosto, ritengono che la decisione fosse motivata dalla politica che la Lega porta avanti da anni per scopi elettorali, e che vede nell’attacco alle Ong uno dei suoi punti fondamentali.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni del procedimento aperto a Trapani, i tre agenti di sicurezza avrebbero costruito ad arte le accuse contro le Ong, accusandole di collusioni con gli scafisti, e avrebbero poi fornito a Salvini il materiale video che avevano girato. Questo, per i pm, dimostra la volontà del leader della Lega di strumentalizzare i fatti contro le organizzazioni umanitarie.

La difesa di Salvini sottolinea come i comportamenti del loro assistito siano stati sempre trasparenti e come fosse suo dovere ascoltare e denunciare pubblicamente le informazioni emerse. Tuttavia, la stessa difesa aveva precedentemente richiesto di visionare gli atti del processo Iuventa, in cui erano state mosse gravi accuse, tra cui il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Dalle intercettazioni, emerge che gli ex agenti avrebbero affermato di essersi messi in contatto con Salvini e di avergli fornito prove contro le Ong. Tuttavia, i pubblici ministeri non dispongono di riscontri diretti delle risposte date da Salvini, in quanto egli non è mai stato intercettato.

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