Fisioterapista ucciso a Bari: indagini serrate, nessun indagato

Omicidio di Mauro Di Giacomo: le indagini proseguono senza svolte imminenti

A cinque giorni dall’omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista di 63 anni ucciso lunedì sera a Bari, le indagini continuano senza segnali di una svolta imminente. Non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli indagati e la pista seguita sembra essere quella della vendetta personale.

Gli atti investigativi coordinati dal pm Matteo Soave

Il pm Matteo Soave, che coordina le indagini della squadra mobile, ha delegato una serie di atti investigativi per cercare di fare luce sull’omicidio. Tra questi, l’analisi dei tabulati telefonici della vittima e gli accertamenti sulla lettera anonima recapitata pochi giorni prima del delitto allo studio del fisioterapista. Gli inquirenti stanno esaminando le chat del fisioterapista, gli appuntamenti presi e le sue frequentazioni per cercare di trovare indizi utili all’identificazione del colpevole.

L’autopsia rivela le ferite multiple e la dinamica dell’aggressione

L’autopsia, eseguita dal professor Francesco Introna dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, ha rivelato che Mauro Di Giacomo è stato colpito da numerosi proiettili di pistola in diverse parti del corpo. Inoltre, sono state riscontrate lesioni contusive diffuse, forse causate da colpi inferti con oggetti contundenti e dalla caduta, e alcune fratture. Secondo quanto emerso, la vittima ha avuto una violenta discussione con il suo assassino, è stata aggredita fisicamente e poi, mentre cercava di fuggire, è stata colpita mortalmente da numerosi spari, sia da vicino che da lontano. I testimoni presenti durante l’aggressione non sono stati in grado di fornire elementi utili per l’identificazione del killer, che sembra essere agito da solo e poi è fuggito a bordo di un’auto.

Le indagini sull’omicidio di Mauro Di Giacomo continuano senza svolte imminenti. Gli inquirenti stanno analizzando i tabulati telefonici della vittima e cercando di fare luce sulla lettera anonima ricevuta poco prima del delitto. L’autopsia ha rivelato le ferite multiple e la dinamica dell’aggressione. Al momento, non ci sono indagati e la pista seguita sembra essere quella della vendetta personale.