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Foggia: disinnescato ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale, in corso il rientro di 8.000 sfollati

Un’operazione delicata e di grande portata si è svolta a Foggia, dove un ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stato rinvenuto in un cantiere in via Spalato. Il processo di disinnesco e rimozione dell’ordigno è stato completato con successo, aprendo la strada al rientro delle circa 8.000 persone che erano state evacuate dalle loro abitazioni.

‘ordigno bellico di Foggia: disinnescato e trasportato verso Lucera

Le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico, iniziato alle 8.30 del mattino, sono state contrassegnate dal suono delle sirene delle forze dell’ordine. Questa procedura, decisamente complessa e delicata, ha richiesto l’intervento di esperti artificieri, che hanno lavorato instancabilmente per rimuovere le spolette dall’ordigno, eliminando così il rischio di una possibile esplosione.

Una volta reso sicuro, l’ordigno è stato caricato su un camion diretto verso una cava di Lucera, luogo designato per la sua distruzione controllata. Il convoglio, composto da 14 mezzi, ha lasciato Foggia poco dopo il completamento delle operazioni di disinnesco.

Evacuazione e rientro: 8.000 persone coinvolte

‘operazione di disinnesco e rimozione dell’ordigno ha comportato l’evacuazione di circa 8.000 persone residenti nella cosiddetta “zona rossa”, un’area identificata dalle autorità come potenzialmente a rischio in caso di esplosione. ‘evacuazione è avvenuta all’alba, con le forze dell’ordine impegnate nel garantire che il processo si svolgesse in modo ordinato e sicuro.

Dopo il successo delle operazioni di disinnesco, sono ora in corso le procedure per il rientro dei residenti nelle loro abitazioni. Questo processo, coordinato dalle autorità locali, mira a riportare la normalità nella vita delle persone coinvolte il più rapidamente possibile, pur mantenendo la massima attenzione alla sicurezza.

‘evento, sebbene straordinario, sottolinea l’importanza della continua vigilanza e del lavoro degli esperti nel gestire i rischi associati agli ordigni bellici non esplosi, un retaggio pericoloso del passato che occasionalmente riemerge nel presente.

Francesca Monti

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