GIP ORDINA 11 MISURE CAUTELARI: COLPO AL GIORNO DI SPACCIO A PISTOIA - Occhioche.it
Una recente operazione giudiziaria ha portato all’emissione di undici misure cautelari da parte del GIP di Pistoia, riguardanti un giro di spaccio associato alla tragica morte per overdose di cocaina di una giovane donna giugno 2023, avvenuta presso l’ospedale di Pescia.
Le misure disposte includono cinque custodie in carcere, due arresti domiciliari con braccialetto elettronico, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un divieto di dimora. I controlli sono stati eseguiti principalmente a Montecatini, Pescia e Monsummano Terme, con particolare attenzione verso alberghi abbandonati, luoghi sospettati di essere stati utilizzati per attività illecite. La maggioranza dei soggetti coinvolti, nove su undici, sono nordafricani, mentre due sono italiani.
Tutti i soggetti coinvolti sono indagati per spaccio di stupefacenti aggravato in concorso, con l’aggravante per uno di loro di essere accusato di “morte come conseguenza di altro reato”, in quanto si ritiene abbia ceduto la dose fatale alla vittima. L’attività investigativa è partita da giugno 2023, quando la giovane donna è deceduta per presunta overdose di cocaina a Pescia. Gli inquirenti si sono concentrati su un gruppo di nordafricani, individuati spesso in alberghi abbandonati della zona.
Durante le indagini condotte nel corso dell’anno, sono state documentate circa 3.000 cessioni di cocaina a numerosi consumatori della Val di Nievole, per un valore stimato superiore ai 120.000 euro. Inoltre, altre 14 persone sono state denunciate per reati di spaccio. Durante il blitz per l’esecuzione delle misure cautelari, sono state emesse anche 11 denunce per occupazione abusiva di edifici, in quanto diversi soggetti sono stati trovati all’interno di hotel abbandonati.
L’indagine ha preso avvio a seguito del decesso di Emy Lo Iacono, 29 anni, originaria delle Marche, avvenuto presso l’ospedale di Careggi a causa di un’overdose presumibilmente legata all’assunzione di cocaina. Le autorità, dopo aver confermato il nesso tra il decesso e l’uso dello stupefacente, si sono concentrate sulle ultime attività della vittima, che hanno portato all’identificazione di un gruppo di circa 20 nordafricani coinvolti nell’attività criminale.
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