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Gip: Reazione sproporzionata ma non gratuita nel caso in questione

Arresti domiciliari per Andrea Cangemi dopo la morte di Francesco Bacchi

La reazione di Andrea Cangemi, il ventenne arrestato domenica per l’accusa di omicidio preterintenzionale e rissa aggravata per la morte di Francesco Bacchi, è stata definita “sproporzionata, ma non del tutto gratuita” dal gip di Palermo, Claudio Bencivinni. In seguito alla richiesta del suo avvocato, Bartolo Parrino, il giudice ha deciso di concedere al giovane commesso gli arresti domiciliari. Cangemi si troverà a Partinico, nella casa dei suoi genitori, dopo essere stato rilasciato dal carcere ieri pomeriggio. Il provvedimento di fermo non è stato convalidato.

Una decisione giudiziaria controversa

La decisione del gip di concedere gli arresti domiciliari a Andrea Cangemi ha suscitato diverse reazioni. Molti si sono chiesti se sia giusto permettere al giovane di trascorrere il periodo di custodia cautelare nella sua abitazione, considerando la gravità delle accuse a suo carico. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che la reazione di Cangemi, seppur sproporzionata, non possa essere considerata del tutto gratuita. Questo ha portato alla decisione di concedere i domiciliari, al fine di garantire la sua incolumità e quella degli altri detenuti.

La difesa di Andrea Cangemi

L’avvocato di Andrea Cangemi, Bartolo Parrino, ha sostenuto che la richiesta di arresti domiciliari fosse necessaria per garantire la sicurezza del suo assistito. Parrino ha affermato che Cangemi è stato oggetto di minacce e aggressioni all’interno del carcere, e che la sua incolumità era a rischio. Inoltre, l’avvocato ha sottolineato che la reazione del giovane è stata dettata da un momento di paura e panico, e che non era sua intenzione causare la morte di Francesco Bacchi. La decisione del gip di concedere i domiciliari sembra confermare la validità di queste argomentazioni.

In conclusione, la decisione del gip di concedere gli arresti domiciliari a Andrea Cangemi dopo la morte di Francesco Bacchi ha suscitato diverse reazioni. Mentre alcuni si interrogano sulla giustezza di questa scelta, il giudice ha ritenuto che la reazione del giovane non fosse del tutto gratuita. La difesa di Cangemi ha sostenuto che i domiciliari erano necessari per garantire la sua sicurezza, considerando le minacce e le aggressioni subite in carcere. Ora il giovane commesso si trova a Partinico, a casa dei suoi genitori, in attesa del processo.

Redazione

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