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“Gli stonati non esistono”, intervista a Danila Satragno, vocal coach di X Factor

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Danila Satragno è una cantante jazz italiana, da oltre trent’anni musicista raffinata e ricercata vocal coach. Ha collaborato professionalmente con grandi nomi, tra cui Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Giuliano Sangiorgi, Annalisa Scarrone, Red Canzian, Roby Facchinetti, Biagio Antonacci, Arisa, Giusy Ferreri, Manuel Agnelli e molti altri. La sua lunga esperienza di vocal coach per professionisti e giovani talenti l’ha portata ad elaborare il metodo Vocal Care, l’allenamento più amato da cantanti, speakers radiofonici e televisivi per l’efficacia e la rapidità nell’ottenere miglioramenti sulla voce e sull’espressività, che lei stessa insegna in Italia e all’estero. Danila è la nuova Vocal coach di X Factor 2017. L’ideatrice del metodo Vocal Care affiancherà i giudici Manuel Agnelli e Fedez nel training delle loro squadre: Gruppi e Under Uomini. Già riconosciuta a livello nazionale come coach dei big della canzone italiana, il 5 maggio scorso, ha inaugurato la Casa della Musica, a Milano, un luogo di brainstorming per gli artisti dove poter cantare, scrivere, ascoltare, comporre e lavorare insieme.

Una donna instancabile, sempre all’avanguardia, con un amore sconfinato per la musica e, soprattutto, l’insegnamento. Si racconta così.

danila satragno X Factor

Nasci in una famiglia di musicisti. Ti hanno trasmesso loro l’amore per la musica, l’amore per il jazz?

Sicuramente. Mia madre cantante, mio padre pianista di jazz. Ancora prima che nascessi ascoltavo musica. L’amore per il jazz si manifesta già verso i dieci anni. Studiavo a scuola e facevo le mie ricerche sul jazz. E’ stato uno dei miei argomenti per l’esame di stato.

Vocal coach, chi è?

E’ una figura molto particolare che oggi viene spesso confusa. Se ne parla anche laddove non si dovrebbe. Per esempio i giudici di “The Voice” che vengono appellati come tali, non sono vocal coach. Il vocal coach ha alle spalle studi ben precisi. Bisogna conoscere l’anatomia, la vocalità, stare a contatto con i medici, essere dei musicisti. Il cantante è seguito dal coach a trecentosessanta gradi, nel fisico, nella postura, nella respirazione, nell’alimentazione. In Italia esistono da poco le lauree in “voce” e purtroppo molte persone insegnano senza avere alcun titolo didattico. E’ un mestiere diverso dall’insegnante di canto, che si occupa solo della voce.

Gli stonati non esistono, sostieni

E’ scientificamente provato che gli stonati cronici sono il 3 per cento della popolazione mondiale. La maggior parte sono persone che hanno difficoltà a collegare orecchio e voce ma ci sono degli esercizi particolari per diventare intonatissimi. Fondamentale secondo me anche l’atteggiamento mentale del cantante, per riuscire, quando si è sul palco, a trasmettere delle emozioni. Necessaria una capacità gestionale delle emozioni proprie molto forte. A tal proposito sto lavorando con Roberto Re, un mental coach molto famoso per scrivere un altro manuale sul canto partendo, non più dal vocalizzo ma dalla mente. Sto conducendo uno studio con un neuroscienziato austriaco perché penso che esista una corda vocale dominante. Tutto questo per dirti che la mia curiosità per lo studio della voce non si ferma mai.

L’insegnamento ti appassiona da sempre? Come ti sei accostata a questa nuova professione?

Il mio destino, credo, fosse segnato. Già da piccola, sui dieci anni, giravo con un’orchestra a reclutare bambini per lo Zecchino d’Oro. Mi ritrovavo molto spesso a suggerire la nota piuttosto che la parola nelle orecchie di questi bambini. Mi chiamavano “angioletto custode” perché già allora dispensavo consigli. L’amore per l’insegnamento e la scoperta della voce mi ha sempre accompagnato, parallelamente alla mia attività come cantante jazz. Spesso mi domandano “Cosa preferisci tra i due?” Non saprei rispondere. La sensazione di vedere un giovane salire su un palco e riuscire, con i tuoi consigli, a raggiungere un risultato mi appaga e mi dà gioia.

danila satragno X Factor

Ex corista di De Andrè, non proprio jazz. Ti sei dovuta misurare con un genere diverso dal tuo.

Infatti è stato il mio grande dubbio, che avevo espresso anche a Fabrizio. Ma credo che la musica non abbia confini. Lui stesso mi rispose: “Cosa importa che sei una jazzista? Sei una musicista e la tua voce mi piace”. Fabrizio mi ha fatto scoprire la bellezza del canto in italiano, e del canto in dialetto, genovese. Sono la curiosità e il talento che fanno un’artista.

A XFactor con Fedez e Manuel Agnelli. Avevi avuto già modo di collaborare con loro?

Con Manuel sì, perché sono la sua personal trainer con la voce. Ho avuto quindi modo di conoscerlo da vicino ed è la persona straordinaria, che penso venga fuori anche dallo schermo. Mi trovo bene musicalmente con lui ma anche tanto umanamente. E’ un uomo di grande carisma e lo sa trasmettere ai ragazzi, che hanno per lui una sorta di amicizia ma anche devozione. Fedez si pone in un altro modo, anche per via dell’età e regala tutta la sua freschezza.

La proposta di XFactor come arriva? Cosa significa per il tuo percorso professionale?

E’ arrivata all’improvviso. Non me l’aspettavo. Anche per la presenza dello stesso Manuel e del suo producer mi sono sentita di affrontare questo percorso perché sapevo che con loro mi sarei sentita a casa. Non mi aspettavo di trovare quello che effettivamente poi ho trovato. E’ un’esperienza che consiglio a chi fa il mio mestiere. Sono davvero felice di aver accettato. Più vado avanti più capisco che sto imparando tantissimo.

Cosa pensi dei talent? Quanto sono importanti per i giovani ragazzi emergenti?

Ho avuto il piacere di seguire Annalisa nel percorso ad Amici. Si dicono tante cose sui talent, molte anche giuste. Ma gli va riconosciuto il merito di aver risvegliato l’interesse per la musica. Sta al talent oggi insegnare ai ragazzi che si deve lavorare duramente per arrivare. A volte non arriva questo messaggio, ma i ragazzi durante i talent sono davvero oberati di lavoro. Sono immersi in un mondo lavorativo straordinario. Solo vivendolo mi sono resa conto di quanto i ragazzi possano imparare, attingendo dai loro tutor, dai loro giudici, da noi coach. Si lavora dalla mattina alla sera. Anche per capire la parte del business, abbigliamento, parte scenica. E’ importante poi metabolizzare la vincita o la perdita. Prendere ciò che il talent dà e costruire il resto da sé.

danila satragno X Factor

Il 5 maggio hai inaugurato a Milano la Casa della musica. Ce ne parli?

Ultimamente mi piace molto produrre. Qui noi produciamo anche giovani artisti. Li prendiamo da giovani, gli costruiamo il brano inedito, gli arrangiamo i pezzi e li avviamo alla carriera di cantanti. E’ un lavoro difficilissimo, pochissimi ormai lo fanno ma a me ha affascinato. E stiamo iniziando ad avere dei risultati. Parecchi dei nostri ragazzi stanno uscendo con dei singoli molto carini. Molti ragazzi sono passati a San Remo nei sessanta.

Per il nuovo anno è previsto il lancio dei One Day Voice Seminar. Poi dirci qualcosa al riguardo?

Vorrei riuscire a portare nelle principali città italiane una giornata di seminari interamente dedicati alla voce, parlata e cantata, per svelarne tutti i segreti. Portare le ultime novità. Mi piacerebbe far incontrare ai partecipanti delle figure professionali. Dare degli input. Mettere la mia esperienza al servizio di tutti. Anche le persone che semplicemente vogliono avere una voce migliore, oppure insegnanti che vogliono scoprire delle novità per i loro allievi. Mi piacerebbe portare dei testimonial che possano raccontare l’esperienza con me e con Vocalcare, come hanno fatto recentemente Giusi Ferreri, Manuel Agnelli e Mogol. Anche la voce di tutti i giorni va usata bene. La voce bilancia il nostro successo nella vita. Anche per andare a chiedere un aumento di stipendio bisogna avere la voce giusta, ride. Il primo credo sarà a Torino.

Ma quante cose fai?

Tutto questo ti impedisce di avere una vita privata. Ho una magnifica figlia, due cani. Niente mariti, né fidanzati. Il tempo per me è davvero poco. Sono sempre su aerei e treni. Però per me non è bello, è bellissimo.

Progetti per il futuro? Nuovi cd in arrivo?

Assolutamente sì. Sto già lavorando a un Cd che rilegga in chiave jazz i grandi successi italiani e internazionali. Melodie importantissime rese nella chiave più improvvisativa. Per far sì che chi non conosce il jazz possano arrivarvi in modo facile e divertente.

 

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