Il desiderio di cambiare vita: un fenomeno in crescita tra i lavoratori italiani - Occhioche.it
L’ansia da prestazione lavorativa e la ricerca di una vita più autentica stanno spingendo un numero crescente di italiani a considerare l’idea di un cambio radicale nella loro esistenza. Secondo un’analisi condotta da Hays Italia e Serenis, questo fenomeno va oltre la semplice aspirazione: molti stanno già pianificando il prossimo passo verso un’esistenza più soddisfacente. Scopriamo insieme le motivazioni, i sogni e i timori che accompagnano questa ricerca di libertà.
La recente indagine condotta su quasi mille lavoratori rivela un quadro allarmante: quasi il 40% dei partecipanti si sente insoddisfatto della propria occupazione. Solo il 28% degli intervistati afferma di essere completamente soddisfatto del lavoro attuale. Questa insoddisfazione si riflette in pensieri frequenti di cambiamento, con gran parte dei lavoratori che si interroga, almeno una volta alla settimana, su come possa essere una vita diversa.
Le ragioni di questa insoddisfazione sono molteplici e vanno al di là della sfera professionale. La ricerca della felicità emerge come il principale motore di cambiamento per il 60% degli intervistati, mentre il 57% esprime la necessità di migliorare la qualità della vita e il 54% desidera ritmi meno frenetici per dedicarsi di più a se stesso e alla propria famiglia. Stress, frustrazione lavorativa e il desiderio di vivere in un ambiente più sano e naturale sono altri fattori chiave che guidano le persone verso la riflessione sul proprio futuro.
Nonostante le aspirazioni, il cambio di vita rappresenta per molti un sogno irraggiungibile. Le principali barriere sono rappresentate dalla paura di fallire, che affligge il 50% degli intervistati, e dall’impatto che il cambiamento potrebbe avere sulla famiglia, sentito dal 47% dei partecipanti. Questi timori suggeriscono come il legame con il mondo lavorativo e familiare spesso costringe gli individui a rimanere nel loro attuale comfort zone, nonostante i desideri di evasione.
Misteriosamente, una certa spinta verso il cambiamento deriva dalle storie di chi ha già abbracciato il “Piano B”. Dai dati rilevati, solo il 6% degli amici che hanno tentato questo grande passo ha espresso rimpianti e solo il 4% è tornato indietro. Quasi tre quarti di queste persone si dichiarano soddisfatti o entusiasti della nuova vita scelta, testimoniando quanto possa essere influente l’esperienza altrui sulla decisione di intraprendere un nuovo percorso.
Quando gli italiani pensano a un cambiamento radicale, le mete gettonate sono la bellezza del mare e delle isole. Nella classifica delle preferenze, il 59% degli intervistati punta sulle città marittime, seguito dal 31% che desidera trasferirsi nelle isole, mentre il 29% va verso le località montane. Tutti concordano su un aspetto: il desiderio di vivere in luoghi socievoli e coinvolgenti, piuttosto che isolati.
Cosa sognano di fare? Un motivo comune è quello di avviare un’attività in proprio, con il 32% che desidera entrare in un settore completamente nuovo, seguito da chi sogna di gestire un B&B o un agriturismo . C’è anche chi aspira a vivere in campagna o montagna , chi sogna di viaggiare a lungo e chi ricerca esperienze moderne come il lavoro da artista o influencer.
La figura del lavoratore che desidera mollare tutto non ha un ritratto unico e ben definito. Spazia da uomini e donne tra i 50 e i 64 anni, lavoratori di alto livello o giovani che appena entrano nel mercato del lavoro. Queste persone spesso risiedono in comuni piccoli o medio-grandi, tra i 100.000 e i 500.000 abitanti, lavorando in grandi aziende.
Secondo Alessio Campi di HAYS Italia, è cruciale che le aziende si attivino creando spazi di ascolto per conoscere le cause delle insoddisfazioni lavorative, che non sono sempre legate al lavoro stesso. Le imprese dovrebbero investire nei benessere complessivo dei dipendenti, proponendo politiche utili per garantire un equilibrio vita-lavoro e migliorare la soddisfazione.
La crescente ricerca di felicità e di qualità della vita tra i lavoratori sta diventando un aspetto centrale. Secondo la Dott.ssa Martina Migliore, Direttrice della Formazione e psicoterapeuta di Serenis, è essenziale che coloro che pensano a un cambiamento strutturato considerino un approccio preparato e consapevole. Ciò include pianificazione economica, ricerca di supporto sociale e sviluppo delle competenze necessarie per il successo.
I timori legati alla transizione possono essere affrontati attraverso una strategia attenta e l’aiuto di esperti, per garantire che la sogno di cambiare vita si traduca in una realtà sostenibile e soddisfacente.
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