Il figlio del portiere sospettato dell'omicidio di via Poma - avvisatore.it
I carabinieri hanno presentato una corposa informativa alla Procura di Roma, in cui avanzano nuove ipotesi sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990. Secondo quanto riportato, Mario Vanacore, figlio del portiere del condominio di via Poma, sarebbe il principale sospettato. Tuttavia, la Procura ha definito queste ipotesi come “suggestioni” che non permettono di confermare la validità del quadro ipotetico delineato. Pertanto, è stata richiesta l’archiviazione del fascicolo aperto due anni fa a seguito di una denuncia presentata dalla famiglia della vittima.
I carabinieri hanno posto Mario Vanacore, figlio di Pietrino, il portiere dello stabile, in cima alla lista dei sospettati per l’omicidio di Simonetta Cesaroni. Dopo l’omicidio, Vanacore venne fermato e trascorse quasi un mese in carcere prima di essere rilasciato. A distanza di 20 anni, nel 2020, si suicidò poco prima di testimoniare nel processo contro l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, Raniero Brusco. Secondo le indagini dei carabinieri, Vanacore avrebbe trascinato la ragazza nella stanza del direttore, dove successivamente venne trovato il suo cadavere. Avrebbe tentato di violentarla, ma Simonetta riuscì a colpirlo ferendolo. In risposta, Vanacore avrebbe reagito colpendola violentemente al viso, facendola cadere a terra. Da qui, si sarebbe giunti all’omicidio, con l’uomo che si sarebbe impossessato dell’arma del delitto e avrebbe colpito la ragazza per ventinove volte.
Secondo le indagini dei carabinieri, i genitori di Mario Vanacore, Pietrino e Giuseppa De Luca, avrebbero coperto le responsabilità del figlio, mentendo agli investigatori durante le indagini. Avrebbero coinvolto anche il datore di lavoro di Simonetta Cesaroni, Salvatore Volponi. Questa circostanza sarebbe stata confermata anche dalla commissione parlamentare antimafia della scorsa legislatura, che ha affermato che il portiere aveva scoperto il cadavere di Simonetta Cesaroni “ore prima dell’ufficiale ritrovamento del corpo”. Secondo la commissione, ci sarebbe stata un’attività successiva al delitto, finalizzata a occultare l’omicidio o a ritardarne la scoperta, o addirittura a spostare il corpo dal luogo in cui è stato poi trovato.
In conclusione, le nuove ipotesi presentate dai carabinieri sul caso Simonetta Cesaroni hanno portato a considerare Mario Vanacore come il principale sospettato per l’omicidio. Tuttavia, la Procura di Roma ha richiesto l’archiviazione del caso, poiché le ipotesi avanzate sono ancora da confermare. Resta ancora aperta la questione del coinvolgimento dei genitori di Vanacore nel tentativo di coprire le responsabilità del figlio.
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