Il futuro di Apple: l'Apple Vision Pro di Tim Cook - avvisatore.it
È passato del tempo da quando Tim Cook ha provato per la prima volta il dispositivo che sarebbe diventato l’Apple Vision Pro. Era un giorno come tanti, anni fa, quando l’azienda non aveva ancora costruito l’Apple Park, il luogo in cui ci troviamo ora, seduti a un tavolo di quercia sbiancata in un edificio circolare rivestito di vetro curvo. Mentre il sole si riflette sullo stagno nel prato, Cook mi racconta di quel momento, con il suo dolce accento dell’Alabama, quando ha visto per la prima volta quella che sarebbe diventata una delle innovazioni più importanti di Apple.
Il Mariani 1, un edificio basso e anonimo ai margini del vecchio campus di Infinite Loop, è uno dei luoghi più segreti di Apple. Quasi nessuno dei migliaia di dipendenti dell’azienda ha mai avuto accesso a questo luogo, noto come una delle strutture “clandestine” di Apple. Ma Cook è l’amministratore delegato e può andare ovunque. Attraversa porte chiuse a chiave e passa davanti a stanze riservate in cui sono stati concepiti dispositivi innovativi come iPhone pieghevoli e MacBook con tastiere a scomparsa. È qui che vengono conservati in custodie chiuse a chiave all’interno di armadietti chiusi a chiave.
Per Apple, il Mariani 1 è leggendario. È qui che sono stati inventati l’iPod e l’iPhone. È qui che Cook incontra il team di progettazione industriale che lavora su un progetto segreto. Quando Cook entra, vede Mike Rockwell, vicepresidente del Vision Products Group di Apple, che gli mostra una macchina massiccia e mostruosa. Cook la descrive come un “mostro”, un impianto. Questo dispositivo viene posizionato intorno al viso di Cook, con schermi sovrapposti e telecamere che spuntano come baffi. Era un’apparecchiatura grezza, che non poteva essere indossata all’epoca. Ma Cook sapeva che stava vivendo un momento epocale.
“Sapevo da anni che saremmo arrivati qui”, dice Cook. “Non sapevo quando, ma sapevo che ci saremmo arrivati”.
Quello che Cook non sapeva era come i suoi ingegneri avrebbero trasformato quel dispositivo in un paio di occhiali leggeri come una scatola di spaghetti. Ma sapeva che l’Apple Vision Pro sarebbe stato il futuro dell’informatica, dell’intrattenimento e delle applicazioni. Era convinto che Apple dovesse fare di questa innovazione la sua prossima categoria di prodotti.
“Sapevo da anni che saremmo arrivati qui”, afferma Cook. “Non sapevo quando, ma sapevo che saremmo arrivati qui”.
E così, grazie alla visione di Cook e all’ingegnosità dei suoi team, l’Apple Vision Pro è diventato una realtà, aprendo la strada a nuove possibilità nel campo della tecnologia e dell’esperienza utente.
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