Il Ministro della Difesa Crosetto si esprime su separazione delle carriere, dipendenza dei PM e carcerazione preventiva - Occhioche.it
Contesto: Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente chiarito la sua posizione su alcuni temi chiave del dibattito giuridico e politico italiano. In particolare, ha affrontato le questioni relative alla separazione delle carriere, alla dipendenza dei Pubblici Ministeri dall’esecutivo e alla carcerazione preventiva.
Il Ministro Crosetto ha iniziato la sua dichiarazione specificando di non aver mai discusso di separazione delle carriere nella sua vita. Questo perché, come ha sottolineato, si tratta di un argomento tecnico che non lo ha mai particolarmente appassionato e che, di conseguenza, non ha approfondito.
Crosetto, tuttavia, ha espresso una ferma contrarietà per principio alla dipendenza dei PM dall’esecutivo. Questa posizione è stata da lui ribadita più volte in pubblico, anche recentemente. Il Ministro della Difesa ritiene che l’indipendenza dei PM sia un elemento fondamentale per garantire l’equità e la giustizia nel nostro paese.
Nella seconda parte della sua dichiarazione, Crosetto ha affrontato il tema della carcerazione preventiva. Il Ministro si è detto da sempre contrario a questa misura, almeno che non sia assolutamente necessaria in caso di gravi reati o di reale pericolosità dei soggetti coinvolti. La carcerazione preventiva, infatti, può ledere gravemente la libertà personale e presuppone la colpevolezza dell’individuo prima che questa sia stata accertata in un processo.
Crosetto ha anche espresso il suo garantismo nei confronti di chiunque. Questo significa che, a suo avviso, nessuno dovrebbe essere sottoposto a pubblica accusa o a misure restrittive prima che la sua colpevolezza sia stata dimostrata in un processo equo e imparziale. Inoltre, il Ministro ha sottolineato di non essere particolarmente amico del Governatore Toti e di non conoscere la maggior parte degli altri individui di cui si è parlato in questi giorni.
Infine, Crosetto ha invitato i giornalisti a riportare le sue parole e il suo pensiero in modo corretto, senza piegarli a tesi di loro interesse. Questo invito è stato esteso anche al Dott. Di Matteo, la cui superficialità nel dare patenti, secondo Crosetto, è motivo di stupore e di preoccupazione.
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