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Il taglio degli alberi a Castel Fusano: da problema fitosanitario a emergenza ambientale

A Castel Fusano, l’estate non ha portato serena tranquillità; i lavori di abbattimento dei pini proseguono inesorabili. Gli alberi rimossi su indicazione del municipio sono stati descritti come “secchi, morti in piedi”, creando preoccupazione per la pubblica incolumità. Questo articolo analizza i motivi alla base della situazione attuale, i problemi legati a incendi e parassiti, e le future piantumazioni previste nell’area.

Perché i pini sono secchi: un fallimento nella gestione

L’abbattimento dei pini di Castel Fusano è emblematico di un fallimento nelle politiche di contrasto contro la cocciniglia tartaruga, un parassita che ha bloccato il ciclo vitale di questi alberi. La presenza dell’insetto alieno è il risultato di una risposta tardiva da parte delle autorità. Il ritardo nella firma del protocollo fitosanitario, avvenuto solo nella primavera del 2021 da parte della regione Lazio, ha contribuito a una situazione già compromessa. Il parassita ha trovato terreno fertile in una zona vulnerabile, alimentando l’angoscia nei residenti e nei frequentatori di Castel Fusano.

Il problema è esacerbato dalla mancanza di azioni tempestive da parte del governo cittadino; i ritardi accumulati nel trattamento dei pini hanno avuto conseguenze letali. La Cristoforo Colombo, un’importante arteria che attraversa l’area, ha ben visibile l’invasione della cocciniglia, alimentando preoccupazioni non solo per la salute degli alberi, ma anche per l’impatto visivo e ambientale della regione.

Incendi e parassiti: la difficile coesistenza

La situazione di Castel Fusano è ulteriormente complicata dagli incendi che hanno flagellato l’area, rendendo i pini particolarmente vulnerabili all’attacco di parassiti come il Tomicus. L’agronoma Sara Sacerdote ha spiegato che la flora locale ha subito danni enormi; gli alberi già indeboliti dagli incendi si sono trovati a combattere contro un nemico invisibile e insidioso. Questo scenario ha portato a una riduzione drastica della copertura arborea nel municipio X, mentre gli abbattimenti continuano senza sosta dal 2023.

Le fiamme, che hanno ridotto in cenere vaste aree di vegetazione, hanno fornito un ulteriore vantaggio ai parassiti, rendendo la gestione della pineta un compito arduo e complesso. Il cambiamento climatico e la gestione imprudente delle risorse forestali sembrano avere alimentato un ciclo pericoloso di eventi in cui incendi e infestazioni si alimentano a vicenda.

I fondi per piantare nuovi alberi: speranze future per Castel Fusano

Dopo il ripristino dei tagli degli alberi, un’ulteriore domanda sorge sulla futura destinazione della pineta di Castel Fusano. L’amministrazione cittadina ha reso noto di voler sfruttare i fondi del PNRR, specificatamente destinati a nuove piantumazioni, e ha elaborato piani per la riforestazione. Il progetto, noto come “milione di alberi”, si estenderà su 12,9 ettari di pineta che non sono già soggetti ad altri interventi.

I potenziali benefici di queste piantumazioni sono incoraggianti, ma la loro realizzazione è ancora avvolta nell’incertezza. Le delibere approvate, parzialmente modificate su raccomandazione del Ministero dell’Ambiente, prevedono l’introduzione di essenze arboree adatte per l’area, evitando di ripristinare i pini, i quali potrebbero nuovamente subire l’attacco della cocciniglia.

Quali alberi per Castel Fusano: scelte cruciali per il futuro

Alla domanda se saranno piantati nuovi pini, l’assessorato all’ambiente ha dichiarato che la selezione delle specie arboree seguirà le indicazioni del comitato tecnico scientifico. Si richiede una particolare attenzione ai varietali di macchia mediterranea, che potrebbero avere una resistenza maggiore agli attacchi dei parassiti.

La selezione delle essenze arboree non è da sottovalutare. L’introduzione di giovani esemplari di Pinus pinea in un contesto già compromesso dalla cocciniglia potrebbe rivelarsi controproducente. I tronchi sottili dei giovani alberi, infatti, potrebbero non essere in grado di sostenere l’inettamento di insetticidi, prendendo in considerazione i trattamenti necessari per combattere la cocciniglia. La prospettiva futura per i pini di Castel Fusano rimane incerta, mentre continuano gli abbattimenti nel tentativo di arginare il problema.

Attraverso una gestione più oculata e un’attenta pianificazione, la speranza per un rinascimento della pineta di Castel Fusano, una delle risorse naturali più preziose della capitale, è ancora viva.

Luisa Pizzardi

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