Impasse Israele-Hamas: Analisi delle ragioni dietro il mancato accordo - avvisatore.it
Hamas ha respinto l’accordo proposto a Parigi per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Secondo le notizie trapelate, le posizioni delle due parti rimangono distanti. Hamas continua a chiedere il ritiro di Israele da Gaza con garanzie sulla fine della guerra e punta a ottenere la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi rispetto a quanto prospettato. Nonostante le trattative, Hamas ritiene che non si sia ancora arrivati all’inizio di un accordo.
Nonostante la giornata del 4 febbraio fosse considerata una data chiave per il dialogo, il no di Hamas non è stato formalizzato entro la scadenza prevista per le 19 di domenica. Non sono state fornite indicazioni ufficiali riguardo alla decisione del gruppo.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non mostra aperture riguardo all’accordo per il rilascio degli ostaggi. L’obiettivo principale rimane l’eliminazione di Hamas e Netanyahu ribadisce che non accetterà ogni accordo a qualsiasi prezzo. Le notizie riguardanti il rilascio di un grande numero di terroristi non corrispondono alla realtà. Netanyahu sottolinea le tre condizioni necessarie per l’eliminazione di Hamas: la distruzione di tutti i suoi battaglioni, completare le operazioni mirate nel nord e nel centro della Striscia e neutralizzare la rete dei tunnel.
Secondo il quotidiano Haaretz, i ministri che si sono opposti all’accordo sulla liberazione degli ostaggi lo hanno fatto d’accordo con il premier Netanyahu. Durante il consiglio dei ministri, Netanyahu ha escluso il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi e ha stabilito che il punto di riferimento deve essere il precedente accordo, in cui furono liberati tre detenuti palestinesi per ogni ostaggio. Netanyahu ha anche dichiarato che non ci sarà una totale cessazione dei combattimenti nell’ambito dell’accordo e che un cessate il fuoco permanente con il ritiro israeliano da Gaza sarà possibile solo dopo lo smantellamento del governo e delle capacità militari di Hamas.
Il consigliere americano per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, ha dichiarato che l’accordo sugli ostaggi “non è imminente”. Questo tipo di negoziati può procedere lentamente fino a quando non inizia a progredire rapidamente, quindi è difficile stabilire tempi precisi.
Le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato l’uccisione di 15 soldati israeliani negli ultimi giorni. Hanno anche distrutto 43 veicoli militari israeliani, fatto saltare in aria l’ingresso di un tunnel e catturato 4 droni.
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